"Odio il cinema italiano" di Gabriele Niola - Edizioni Bietti
29/04/2021

 

GABRIELE NIOLA
ODIO IL CINEMA ITALIANO
7 ragioni per sostenerlo con successo in ogni conversazione


 


Non è difficile odiare il cinema italiano degli ultimi vent’anni, visto quanto si è impegnato per inseguire il pubblico occasionale inimicandosi quello più appassionato. L’importante è farlo per ragioni valide, che secondo l’autore di questa invettiva sono principalmente 7: mentre il mondo cambiava i nostri film sono rimasti fermi a rimpiangere il passato, ripetendo allo sfinimento schemi poveri, sfruttando un parco attori sempre più ridotto – e spesso nemmeno attori veri ma talent televisivi. Incapace di parlare al pubblico giovane, ha rifiutato tutto quello che è moderno, nella convinzione che gli autori non debbano darsi al cinema commerciale e che tutti possano dirigere un film. Certo, e per fortuna, continuano a prodursi ottimi film e persino capolavori, ma si tratta di sporadiche comete, quasi sempre di nicchia. Tendenzialmente, il cinema italiano genera sconforto. E odiarlo è un dovere morale.

Gabriele Niola è critico cinematografico. Corrispondente dall’Italia per «Screen International», scrive per «Wired Italia», Badtaste.it, Esquire e i400calci. Insegna al Master di critica dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e i film italiani degli ultimi vent’anni, ahilui, li ha visti bene o male tutti.


 


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