Paolo Sorrentino sarà premiato con il Variety Creative Impact in Screenwriting, riconoscimento che celebra ogni anno il talento degli sceneggiatori. Il regista napoletano sarà nell'occasione protagonista di una conversazione con la giornalista Malina Saval che si svolgerà il 17 ottobre al Mill Valley Festival.
Sorrentino ha affermato: "Amo scrivere, molto di più rispetto alla regia, e questo è dovuto probabilmente alla mia personalità e al mio temperamento [...]. Amo trascorrere il tempo da solo. Mi suscita più piacere stare completamente solo piuttosto che trovarmi in mezzo ad altre persone. E il coinvolgimento emotivo durante la fase della scrittura è maggiore rispetto a quando dirigi perché sul set sei sempre impegnato a risolvere problemi tecnici e la tua mente è impegnata con mille altre cose. Quando ti concentri sulla tua pagina bianca e devi scrivere, è in quel momento che sei con te stesso e puoi andare a fondo dentro di te".
Rispetto alla scrittura per la televisione, con le serie di grandissimo successo The Young Pope e The New Pope, ha parlato invece di un'esperienza che lo ha messo alla prova. "Scrivere per la televisione ti permette di avere una prospettiva completamente diversa, sia quando scrivi sia quando dirigi. Si tratta di un processo stancante perché lavori sulla lunghezza e sulla durata. Quando ho iniziato a farlo, scrivendo e ideando la mia serie televisiva, è stato come scrivere un gigantesco romanzo senza fine del passato. Ed è stato molto in linea con la mia natura. Scrivere per il cinema e scrivere per la televisione è quasi la stessa cosa per me perché tendo sempre a scrivere in modo lungo".
Sul suo ultimo e meraviglioso film È stata la mano di Dio: "Per me è stato estremamente difficile rievocare quel momento terribilmente doloroso della mia vita. Ma è stato anche davvero divertente quando ho dovuto scrivere le parti divertenti della mia giovinezza".
In conclusione, il regista si è lasciato andare, con ironia, alla sua idea riguardo le differenze tra i produttori europei e quelli americani: "La differenza è tra chi ama la realizzazione dei film e ama il cinema, mettendoti in condizione di esprimerti liberamente, e altri produttori che usano il cinema per obiettivi meno nobili. Hanno i propri scopi. In pratica non è una differenza tra Stati Uniti ed Europa, ma tra buoni e cattivi produttori".
Fonte: Variety
Sorrentino ha affermato: "Amo scrivere, molto di più rispetto alla regia, e questo è dovuto probabilmente alla mia personalità e al mio temperamento [...]. Amo trascorrere il tempo da solo. Mi suscita più piacere stare completamente solo piuttosto che trovarmi in mezzo ad altre persone. E il coinvolgimento emotivo durante la fase della scrittura è maggiore rispetto a quando dirigi perché sul set sei sempre impegnato a risolvere problemi tecnici e la tua mente è impegnata con mille altre cose. Quando ti concentri sulla tua pagina bianca e devi scrivere, è in quel momento che sei con te stesso e puoi andare a fondo dentro di te".
Rispetto alla scrittura per la televisione, con le serie di grandissimo successo The Young Pope e The New Pope, ha parlato invece di un'esperienza che lo ha messo alla prova. "Scrivere per la televisione ti permette di avere una prospettiva completamente diversa, sia quando scrivi sia quando dirigi. Si tratta di un processo stancante perché lavori sulla lunghezza e sulla durata. Quando ho iniziato a farlo, scrivendo e ideando la mia serie televisiva, è stato come scrivere un gigantesco romanzo senza fine del passato. Ed è stato molto in linea con la mia natura. Scrivere per il cinema e scrivere per la televisione è quasi la stessa cosa per me perché tendo sempre a scrivere in modo lungo".
Sul suo ultimo e meraviglioso film È stata la mano di Dio: "Per me è stato estremamente difficile rievocare quel momento terribilmente doloroso della mia vita. Ma è stato anche davvero divertente quando ho dovuto scrivere le parti divertenti della mia giovinezza".
In conclusione, il regista si è lasciato andare, con ironia, alla sua idea riguardo le differenze tra i produttori europei e quelli americani: "La differenza è tra chi ama la realizzazione dei film e ama il cinema, mettendoti in condizione di esprimerti liberamente, e altri produttori che usano il cinema per obiettivi meno nobili. Hanno i propri scopi. In pratica non è una differenza tra Stati Uniti ed Europa, ma tra buoni e cattivi produttori".
Fonte: Variety