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Peaky Blinders: in arrivo il film!
Attenzione: contiene spoiler. Tenere lontano dalla portata di coloro che non hanno ancora usufruito del prodotto.

Tommy Shelby è tornato. C’era già qualcosa nell’aria, ma adesso è ufficiale. Dopo 6 stagioni arriverà ciò che tutti i fan di Peaky Blinders aspettavano: un film. Il seguito della saga sarà sempre disponibile su Netflix e lo script è stato curato, come al solito, dal buon Steven Knight. Ovviamente, Cillian Murphy (fresco fresco di Oscar, dopo Oppenheimer) è stato riconfermato come protagonista, e il film sarà ambientato nelle solite strade di Birmingham. A parte Murphy, che sarà anche tra i produttori del film, al momento non sono stati annunciati i nomi degli altri attori che faranno parte del cast. Non ci sono, inoltre, dettagli confermati in merito alla trama del film, anche se Knight in passato aveva anticipato che la storia sarebbe stata ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda invece la data di uscita, la produzione del film dovrebbe iniziare entro la fine del 2024. Attenendosi all’annuncio, è probabile che non arriverà sugli schermi prima del 2025. Ma, in attesa del ritorno della nostra gang inglese preferita, facciamo un po’ un riepilogo della sesta stagione di una delle serie TV più amate di Netflix.
Se c’è una cosa possiamo essere sicuri, è che Tommy Shelby riesce sempre a salvarsi. Si è salvato dalla guerra, da tradimenti vari, da un assassinio e dai fascisti. Si è salvato da una vita che non sentiva propria, dalla perdita della donna che amava e da un tracollo finanziario che ha distrutto il proprio impero. Arriva quindi il momento di mettere in atto l’ultimo grande piano, che forse lo aiuterà a tenere a bada i suoi demoni. Una volta per tutte. L’ultima stagione si era chiusa con il tentativo di uccidere Oswald Mosley e, con lui, il fascismo in Inghilterra. Sappiamo per certo che il tentativo fallisce, e che un membro della famiglia Shelby è stato ucciso. Si tratta di Polly Gray, la zia di Tommy, la cui morte viene decretata dall’I.R.A. (Irish Republican Army). Tommy lo abbiamo invece lasciato in un campo, dove sembrava sul punto di uccidersi. Il tutto, anche a causa della diagnosi del suo medico: il boss è affetto da tubercoloma. Non lo farà, ovviamente. Un po’ perché la moglie Lizzie ha tolto i proiettili dalla sua pistola e Tommy, troppo sconvolto, non se n’è neanche accorto. Un po’ perché sarebbe stato troppo semplicistico assegnare una fine del genere ad un protagonista così complesso. Certo è che il mondo attorno a lui subirà però delle modifiche drastiche. Tommy rimane solo a brancolare nel buio. Servono 4 anni prima che si rimetta in sesto e riprenda gli affari, più lucido e spietato. Siamo nel ’33, il Proibizionismo è finito e l’alcol è di libera vendita. L’oppio parte da Shanghai e arriva ai magazzini di Liverpool, poi volare alla conquista degli States. Dunque la vicenda si muove su due binari: il business dell’oppio e il proseguimento del tentativo di minare il movimento fascista con una serie di mosse politiche e alleanze commerciali incrociate. Tommy, informatore di William Churchill, si pone come centro convergente di tutti gli estremismi, quasi un ponte verso una società “giusta”. Ma Tommy non ha più la stoffa per essere quel tipo di uomo. Sta male, ha incubi ricorrenti di tunnel minati e sente Polly che gli parla, ricordandogli che ci sarà una guerra in famiglia, e uno di loro morirà. O lui, o Michael. Non c’è più Darby Sabini, Luca Changretta, l’ispettore Campbell. Ormai i villains provengono dall’interno. Michael è determinato a vendicare la morte della madre. E Tommy è pieno di problemi: l’ambizione, il rimorso, il rimpianto e il dolore di troppe perdite una dietro all’altra. Talmente tanto che neanche l’alcol funziona più.
E’ come se Tommy fosse in uno stato di pre morte, cristallizzato da questa strana sobrietà, condivisa dall’eccentrico Alfie Solomons, con cui lo Shelby si mette in affari per l’ennesima volta (con l’obiettivo di ottenere il mercato di Camden Town). Anche il gangster ebreo ha fatto delle rinunce: ha abbandonato il tabacco e ha rivalutato la musica lirica. Insomma, Tommy è in bilico tra due mondi. Crede negli spiriti e nelle maledizioni, ed è fermamente convinto di averne una addosso. Emerge fortissimo il bisogno di redenzione del protagonista. Cerca di rendere giustizia a ogni membro della famiglia: Arthur, Lizzie, i figli (compresi quelli di cui non sapeva ancora l’esistenza). Tommy scopre che l’oro non compra tutto, neanche con le migliori intenzioni. La visione di sua figlia lo aiuterà a rendersi conto di ciò che gli sta succedendo. In un giornale vedrà una foto del matrimonio tra Oswald Mosley e Diana Mitford, e con loro c'è proprio il dottor Holford. Thomas capisce di essere stato vittima di un piano orchestrato da Mosley, anche perché il dottor Holford ha sempre nutrito un odio profondo per la famiglia Shelby, essendo legato all'ideologia fascista. Il livello recitativo è altissimo. Pesa la mancanza di Helen McRory, si avverte anche uno sbilanciamento a favore dell’interiorità di Tommy rispetto alle scene cui eravamo abituati.
Questa stagione ci fornisce però un importante indicazione del contesto storico, con l’ascesa del nazismo e le prime apparizioni della tubercolosi, che in quegli anni fece moltissime vittime. Uno dei punti forti della serie è sempre stato la fotografia. I sobborghi inglesi trasudano fatica, si sente sentiamo il tanfo dei quartieri industriali. Ma c’è una differenza rispetto al passato: si tende a mostrare il tutto con toni grigio/neri che trasmettono il dolore dei personaggi. Il pubblico è abituato ad un’atmosfera diversa. Non ci sono più le corse dei cavalli, il punto centrale è il limite fino a cui la spietatezza della famiglia Shelby si spinge. C’è più politica, ci sono più doppi giochi e più sotterfugi, a dimostrare che la banda dei Peaky Blinders sembra sempre più vicina al tracollo. La scena conclusiva è infatti un faccia a faccia tra Tommy e il dottor Holford. Al ritorno al caravan, Tommy lo ritrova in fiamme. A quel punto, sale su un cavallo bianco (un parallelo con la prima scena del primo episodio, in cui cavalca un cavallo nero). Ciò sta a simboleggiare che il vecchio Thomas Shelby non esiste più. Ora c'è un uomo nuovo. Un uomo che scopriremo nel film che sarà diretto da Tom Harper.


Carmen Apadula
Maximal Interjector
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