Concorso Cortometraggi CORTI LUNATICI
Nel mese di maggio 2019 la Cineteca Italiana ha lanciato il Concorso di cortometraggi di produzione nazionale “Corti lunatici”. Oltre 100 giovani creativi da tutta Italia hanno raccolto la sfida e si sono cimentati con il tema del festival. In questo rullo saranno proiettati i 16 finalisti alla presenza degli autori. Il vincitore, decretato dalla Giuria specializzata Scuole, riceverà il Premio domenica 10 novembre alle ore 15.
Le recensioni dei 16 cortometraggi:
1. Illumina di Manuel Santini
Con una serie di riprese poco curate, comprensive di diversi rumori fotografici, e uno stile kitsch del font utilizzato, Illumina interpreta il tema scelto -la Luna- come un oggetto luminoso che illumina diversi personaggi storici e filmici seduti in una sala cinematografica.
L’idea sarebbe anche originale, se non fosse realizzata male. Alle riprese non certo brillanti si aggiunge un errore grossolano: la frase di W. Shakespeare che appare sullo schermo ci resta per troppo poco, e allo spettatore non è data la possibilità di leggere per bene quella che è poi la chiave di lettura del cortometraggio.
2. Il più grande film sulla Luna (letteralmente) di Giulio Gatto
Cortometraggio dallo stile animato, il più grande film sulla Luna rappresenta una silhouette di un uomo che proietta sulla superficie lunare alcune celebri scene di film. Idea certamente singolare, ma il paesaggio disegnato in cui è inserita la scena stona con essa e trova un finale dal poco significato, in cui una meteora impatta sul paesaggio distruggendo il paesaggio e, ipotizzo, il Cinema, nell’idea del regista.
Come risulta, la Luna ha un ruolo quasi forzato nel film, centrale di certo nell’ immagine, ma non nel significato, come invece dovrebbe essere.
3. La luna di Anna Soggiu
Questo cortometraggio, animato, si basa su un’idea ormai trita e ritrita: il discorso/serenata alla Luna, intesa allegoricamente come una donna splendida e inarrivabile; diversi infatti sono gli esempi di questa idea in letteratura, nelle canzoni e nei film. Degni di lode invece i disegni del corto, che rappresentano una donna-luna con un bel tratto. Purtroppo sono “mossi” con poca fluidità, facendo così risultare il breve film a tratti macchinoso.
4. Fantasy moon di Luca Macchiavelli
Guardando questo cortometraggio si viene catapultati nella visione interna in un caleidoscopio che ha una luna ruotante come sfondo; è un viaggio psichedelico e ipnotico che ricorda un “trip” mentale, riguardante la luna, successivo all’uso di stupefacenti. I disegni di questo immaginario caleidoscopio sono fatti approssimativamente, come anche la musica, a parer mio di proposito, ricollegandosi al viaggio non conscio che questo film rappresenta. Il cortometraggio è per questi motivi riuscito nel suo intento, nonostante l’eccessiva durata
5. Marco e la luna di Tiziano Zatachetto
Disegni semplici ma curati e una storia dai toni fiabeschi caratterizzano questo cortometraggio, che nella sua semplicità e allegria infantile risulta complessivamente ben riuscito. La storia, raccontata da una rassicurante voice over, è quella che una mamma potrebbe raccontare al suo bambino: Marco è infatti un bimbo che vuole toccare la luna vedendola così vicina, riuscendoci poi in un sogno.
6. Full moon di Federica Ravera
Il cortometraggio è ben realizzato: a delle inquadrature tecnicamente molto interessanti, per inciso realizzate nel planetario di Milano, si aggiungono in sottofondo delle frasi in diverse lingue sull’allunaggio, rendendo così l’idea dell’universalità di questo storico evento. Il finale, dove si vede una figura robotica proiettata sul satellite lunare, corona un complessivo buon lavoro della regista, con un riferimento a un grande film riguardante lo spazio quale 2001: Odissea nello spazio.
7. Il grande uovo di Giacomo Zibardi
Tra tutti questi cortometraggi in cui la Luna è presente dal punto di vista visivo e dell’immaginario che tutti noi abbiamo sul nostro satellite, questo corto è realizzato con la bizzarra idea della luna vista da… una gallina. Il ruspante vede la luna come un grande uovo e la guarda sperando malinconicamente un giorno di poter scappare dalle pessime condizioni in cui è tenuta. I toni eccessivamente comici e le didascalie scritte con font a volte illeggibili a causa dello sfondo in bianco e nero tuttavia stroncano la buona idea di base del regista, che non riesce inoltre ad essere coerente alla centralità del tema della luna.
8. Moon di Marco Cavazzini
Nonostante il titolo non certo originale, visto il tema, Moon possiede un progetto interessante, riguardante i ricordi che la luna rievoca nel protagonista ripensando dopo la morte del nonno a quando con lui, prima dell’allunaggio, osservava la malinconica bellezza della luna allora inarrivabile. Una storia che rievoca nello spettatore ricordi dei nonni, come sappiamo, è di sicuro effetto sulle emozioni dello spettatore, ma oltre a questo come valore aggiunto si ha una buona tecnica nelle inquadrature. Unici punti deboli del cortometraggio, non trascurabili, sono la cattiva resa dell’audio, spesso “ovattato”, e una voice over ridondante e il cui inserimento non è funzionale allo svolgimento, ma anzi lo appesantisce.
9. Mr. Angle di Mattia Bioli
Il cortometraggio, animato, è composto da disegni minimalisti che risultano una celebrazione dell’immaginazione dei bambini come si intuisce nel finale ad effetto. Molto simpatico anche il sonoro, fatto unicamente da versi umani infantili che suggeriscono in qualche modo il finale. Il brevissimo film è tuttavia inficiato dalla presenza della luna che è centrale nelle immagini ma non di certo nel significato complessivo, come invece dovrebbe essere
10. Oltre il cielo di Sara Valsazini
Una ragazza guarda dalla sua finestra il cielo notturno e una voce narrante femminile racconta una poesia sulla luna. Al concetto già visto si aggiunge un’animazione fatta con disegni di basso livello, non molto da aggiungere.
11. Moonment of death di Elisa Pavoni e Roberto Ferraro
Questo cortometraggio dalla durata di poco più di 20 secondi ha poco da dire. Un video in bianco e nero di un breve spostamento in macchina al mare senza un concetto. Oppure se questo ci fosse, è molto ben nascosto.
12. The darker light di Greta Puzzolo
Due braccia femminili, una su cui è proiettata la luna, l’altra su cui è proiettato un bosco, si avvicinano non sovrapponendosi. L’ effetto del mapping è di certo suggestivo, ma poco coerente con il denominatore comune dei cortometraggi di questo concorso. Risulta anche un errore tecnico in cui l’immagine della luna si sovrappone a quella del bosco per pochi istanti.
13. Un semplice video sulla luna di Samuele Giansanti
Un semplice video sulla luna parla di un tema che si sta facendo sempre più discusso sul web, il falso allunaggio. Dà l’impressione di avere un obbiettivo molto preciso: avvertire i giovani sugli effetti negativi che mettere alcune cose in rete può sortire. è realizzato, avendo come obbiettivo i giovani, come un vlog di youtube, e un conto alla rovescia che compare e scompare contribuisce a creare una certa tensione nello spettatore. I toni del cortometraggio diventano più horror man mano che si prosegue nella visione, fino a sfociare in una violenta scena finale.
14. Wolfmind di Marcello Moleri
Cortometraggio animato: un lupo attraversa due paesaggi che hanno la luna come sfondo. Poco il contenuto, poco quello che si deve dire a riguardo; oltre a non avere evidentemente un buon progetto ideativo dietro, è tecnicamente scarso e dura troppo poco.
15. Un ultimo giro di Luigi Vacchelli
La luna, oltre a essere un satellite che da secoli ispira gli artisti di tutto il mondo, ha un ruolo fondamentale per la sopravvivenza sulla terra. Ce lo ricorda, in un ultimo giro, una voce maschile alla radio che avvisa sull’ improvvisa e terribile scomparsa della luna dal cielo. Il protagonista non sembra turbato dalla notizia che ascolta ma si preoccupa di aggiustare una lampadina rotta in camera sua. Quando la luce si riaccende capiamo il significato vero del cortometraggio: la luce torna, e con lei la luna nel cielo; la scomparsa della luna potrebbe essere intesa quindi come un “film mentale” del protagonista, che è un pittore, per inciso. Nel cortometraggio sono molto ben curati i dettagli, le inquadrature sulle mani dell’uomo sono singolari, la stessa idea lo è; un ottimo montaggio a cucire tutto questo contribuisce a una buona riuscita complessiva del corto.
16. Nakama di Francesca Corti e Gaia Maria Mori
Unico cortometraggio d’animazione realizzato con la tecnica dello stop motion, che apprezzo e di cui sono appassionato. Siamo davanti a un ottimo esempio di stop motion, curato nei singoli dettagli di ogni creazione di plastilina e di ogni movimento. Il cortometraggio è muto, ma a parlare sono i movimenti e i versi del personaggio principale: un alieno verde che vive sulla luna. L’alieno è solo e triste, e guarda malinconicamente con il suo telescopio i terrestri, tutti (purtroppo, solo ai suoi enormi occhi) felici e in pace tra loro. La solitaria vita dell’extraterrestre prende una svolta positiva solo dopo che dal satellite lunare russo Sputnik (ricreato molto bene dalle mani delle registe) esce la celebre cagnolina Laika, che farà compagnia all’ alieno, creando un’amicizia assurda ma tenera. Il denominatore comune è certamente presente e il corto è fatto con cura, dedizione e amore, elementi non presenti in tutti i cortometraggi, ma fondamentali per decretarne la piena riuscita, come in questo caso.
Leonardo Volpon Borello