Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo pensiero di Adele D'Ippolito.
Popoli differenti arrivano spesso a punti paralleli, percorrendo strade diverse. Luigi Pirandello e kim ki duk ad esempio. Uno dei temi pirandelliani è la maschera, l'uomo dietro la maschera cos’è? abita le diverse maschere. Questo si può riconoscere anche in due film del coreano kim ki duk: Ferro 3 e Time. Ferro3 che racconta di un uomo che, come spersonalizzato, gira vivendo in case di altri e quando abita in queste case mette a posto oggetti che non sono suoi all'interno e sistema , come se fosse il vero proprietario completamente a suo agio. A seconda della casa, come nella maschera pirandelliana, l'uomo acquisisce la personalità della casa e in parte quindi del suo proprietario. In Time invece ci si avvicina ancora di più all'idea della maschera pirandelliana perché racconta la storia di una ragazza che, credendo che il suo viso vada modificato per piacere sempre al suo compagno, decide di cambiarlo grazie alla chirurgia plastica( qui si può notare come la differenza fra Pirandello che vive fra 1800 e 1900 e kim ki duk che vive invece fra 1900 e 2000 sia evidente). Questo porterà invece all’allontanamento del ragazzo che cambierà il volto a sua volta per poi sparire. Sempre un ‘giro’ di maschere insomma che possono modificare, una volta indossate, anche chi le porta. La struttura del pensiero è legata a quella della lingua ed è impensabile che il sud coreano kim ki duk possa essere stato influenzato in un qualche modo dall'autore italiano. Kim ki duk è vicino alla filosofia buddista dove l'uomo deve essere libero dalle strutture mentali, erba fra l'erba, roccia fra le rocce. La maschera di Pirandello porta inquietudine e amarezza. Luigi Pirandello è italiano, siciliano, cattolico troppo distante per poter combaciare perfettamente con kim duk ma in entrambi i casi l'uomo vive come in un gioco di ruolo, prendendo le sembianze del personaggio che sta interpretando.
Adele D'Ippolito
Popoli differenti arrivano spesso a punti paralleli, percorrendo strade diverse. Luigi Pirandello e kim ki duk ad esempio. Uno dei temi pirandelliani è la maschera, l'uomo dietro la maschera cos’è? abita le diverse maschere. Questo si può riconoscere anche in due film del coreano kim ki duk: Ferro 3 e Time. Ferro3 che racconta di un uomo che, come spersonalizzato, gira vivendo in case di altri e quando abita in queste case mette a posto oggetti che non sono suoi all'interno e sistema , come se fosse il vero proprietario completamente a suo agio. A seconda della casa, come nella maschera pirandelliana, l'uomo acquisisce la personalità della casa e in parte quindi del suo proprietario. In Time invece ci si avvicina ancora di più all'idea della maschera pirandelliana perché racconta la storia di una ragazza che, credendo che il suo viso vada modificato per piacere sempre al suo compagno, decide di cambiarlo grazie alla chirurgia plastica( qui si può notare come la differenza fra Pirandello che vive fra 1800 e 1900 e kim ki duk che vive invece fra 1900 e 2000 sia evidente). Questo porterà invece all’allontanamento del ragazzo che cambierà il volto a sua volta per poi sparire. Sempre un ‘giro’ di maschere insomma che possono modificare, una volta indossate, anche chi le porta. La struttura del pensiero è legata a quella della lingua ed è impensabile che il sud coreano kim ki duk possa essere stato influenzato in un qualche modo dall'autore italiano. Kim ki duk è vicino alla filosofia buddista dove l'uomo deve essere libero dalle strutture mentali, erba fra l'erba, roccia fra le rocce. La maschera di Pirandello porta inquietudine e amarezza. Luigi Pirandello è italiano, siciliano, cattolico troppo distante per poter combaciare perfettamente con kim duk ma in entrambi i casi l'uomo vive come in un gioco di ruolo, prendendo le sembianze del personaggio che sta interpretando.
Adele D'Ippolito