Rivoluzionario alla sua uscita nelle sale e divenuto un vero e proprio cult, Ritorno al futuro è sicuramente tra le opere memorabili di Robert Zemeckis, un film che ha portato Michael J. Fox e Christopher Lloyd ad entrare nell'immaginario collettivo come Marty McFly e Doc Emmett Brown. Citazioni memorabili che hanno segnato (almeno) un'intera generazione, nel sogno di poter salire su una DeLorean e viaggiare nel tempo: ecco 10 curiosità sul film, a 35 anni dall'uscita nelle sale americane!
1) «Levis? Ma perché continui a chiamarmi Levis?»
Il primo incontro tra Marty e sua madre Lorraine nel 1955 è abbastanza traumatico per il giovane, che dopo essere stato investito da suo nonno, cade in un sonno profondo. Al suo risveglio trova la ragazza, che inizia a chiamarlo Levis: «Levis è il tuo nome, no? Levi Strauss... ce l'hai scritto dappertutto, anche sulle mutandine». Tuttavia, questo solo nella traduzione italiana, in quanto in originale lei lo chiama Calvin Klein, ma siccome in Italia era una firma totalmente sconosciuta, si è optato per una traduzione differente.
2) «Che ne diresti di ordinare qualcosa, ragazzo?»
1955, Marty entra nel bar dove incontra per la prima volta suo padre George. Il barista gli chiede di ordinare qualcosa, e anche in questo caso la traduzione si adatta al marchio: in originale lui risponde “a Tab”, una bevanda introdotta solo nel 1963, e all’incredulità del barista replica ordinando una Pepsi Free, comunque inesistente,ottenendo come risposta il fatto che non riceverà nulla gratis. Tuttavia, entrambe le bevande non esistevano in Italia all’uscita del film, motivo per cui il dialogo tradotto è questo:
«... dammi una Fanta».
«Fanta che? Vuoi della fantascienza da bere?
«Dammi una Pepsi senza».
«Senza che? Se vuoi dire "senza pagare" hai sbagliato porta!»
3) «Ah, un'altra cosa: se doveste avere dei figli e uno di loro a otto anni desse fuoco senza volere al tappeto del salotto, siate buoni con lui».
Una frase che nel corso degli anni ha lasciato diversi dubbi ai fan, che si sono chiesti come fosse possibile che alla nascita e, soprattutto, nell’età dell’adolescenza di Marty, i suoi genitori non si fossero accorti della somiglianza con quel ragazzo incontrato tanti anni prima. La risposta arriva direttamente da Bob Gale, lo sceneggiatore, che ha spiegato come Lorraine e George abbiano frequentato Marty per una settimana quando avevano solo 17 anni, senza vederlo tutti i giorni e che sicuramente conservano il ricordo di un ragazzo interessante, «ma sfido chiunque a ricordare un ragazzo conosciuto ai tempi del liceo e frequentato per pochissimo tempo: senza una foto è impossibile»
4) «Ronald Reagan? Ronald Reagan? L’attore?»
La sorpresa di Doc nel 1955 alla scoperta che Ronald Reagan sia presidente degli Stati Uniti non è passata inosservata alla Casa Bianca. Sembra che Reagan sia rimasto piacevolmente colpito dalla sequenza e dal film, al punto che l’anno successivo, durante un intervento pubblico, abbia inserito nel discorso la frase: «Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade».
5) «Non devi fare a pugni, pa'... pa-parapappa-pa-pà!»
L’idea del film nasce da una fantasia di Bob Gale, che quando ha scoperto l’annuario scolastico del liceo di suo padre, ha iniziato a chiedersi se sarebbero stati amici, in caso si fossero conosciuti. Inoltre ha aggiunto che se lui potesse tornare indietro nel tempo, senza dubbio vorrebbe conoscere suo papà e proverebbe a frequentarlo.
6) «Ecco perché tuo fratello maggiore sta scomparendo dalla fotografia e se non trovi un rimedio toccherà anche a te».
Il volto di Marty McFly avrebbe potuto non essere quello di Michael J. Fox: l’attore era sicuramente la prima scelta da parte della produzione, ma in quel periodo i suoi impegni con Casa Keaton lo hanno obbligato a declinare l’offerta. Solo temporaneamente, però. Bob Gale e Robert Zemeckis hanno affidato la sua parte a Eric Stoltz, che ha provato a essere Marty per 6 settimane, rendendosi poi conto di non essere per niente adatto per il ruolo. Nel frattempo, la situazione di Casa Keaton era più tranquilla e quindi Fox ha potuto vestire i panni di un personaggio che lo ha reso iconico.
7) «Hey McFly! Ma che ci fai qui?»
Tutte le sequenze con Eric Stoltz sono state girate nuovamente con Michael J. Fox, ma una traccia del primo interprete è comunque rimasta nella versione definitiva. Nel 1950, quando Marty tira un pugno in faccia a Biff, la mano e il braccio che colpiscono il suo volto sono quelli di Stoltz ed è anche possibile vedere la sua testa in alcuni frames della stessa sequenza.
8) «L'impianto? Ah, a proposito, non ti attaccare all'amplificatore».
Steven Spielberg, produttore del film, ha voluto omaggiare Staley Kubrick nella sequenza di apertura. Precisamente, quando Marty entra in casa di Doc e, non trovandolo, attacca la chitarra all’amplificatore. Per accenderlo, inserisce la chiave nell’ingresso CRM 114, una sigla ricorrente nel cinema di Kubrick.
9) «Salviamo l'orologio della torre! Salviamo l'orologio!»
Nella sequenza di apertura, in cui si vedono scorrere moltissimi orologi, ad un certo punto se ne scorge uno con un uomo appeso alla lancetta, proprio come avverrà a Doc in una delle (tante) sequenze iconiche del film.
10) «Ho sempre sognato di vedere il futuro, di guardare oltre i miei anni».
La data in cui Marty inizia il suo viaggio sulla DeLorean è il 26 ottobre 1985: il film è uscito negli Stati Uniti il 3 luglio dello stesso anno, quindi si può dire che il pubblico grazie al film abbia comunque potuto fare un salto temporale in avanti, anche se solo di qualche mese.
1) «Levis? Ma perché continui a chiamarmi Levis?»
Il primo incontro tra Marty e sua madre Lorraine nel 1955 è abbastanza traumatico per il giovane, che dopo essere stato investito da suo nonno, cade in un sonno profondo. Al suo risveglio trova la ragazza, che inizia a chiamarlo Levis: «Levis è il tuo nome, no? Levi Strauss... ce l'hai scritto dappertutto, anche sulle mutandine». Tuttavia, questo solo nella traduzione italiana, in quanto in originale lei lo chiama Calvin Klein, ma siccome in Italia era una firma totalmente sconosciuta, si è optato per una traduzione differente.
2) «Che ne diresti di ordinare qualcosa, ragazzo?»
1955, Marty entra nel bar dove incontra per la prima volta suo padre George. Il barista gli chiede di ordinare qualcosa, e anche in questo caso la traduzione si adatta al marchio: in originale lui risponde “a Tab”, una bevanda introdotta solo nel 1963, e all’incredulità del barista replica ordinando una Pepsi Free, comunque inesistente,ottenendo come risposta il fatto che non riceverà nulla gratis. Tuttavia, entrambe le bevande non esistevano in Italia all’uscita del film, motivo per cui il dialogo tradotto è questo:
«... dammi una Fanta».
«Fanta che? Vuoi della fantascienza da bere?
«Dammi una Pepsi senza».
«Senza che? Se vuoi dire "senza pagare" hai sbagliato porta!»
3) «Ah, un'altra cosa: se doveste avere dei figli e uno di loro a otto anni desse fuoco senza volere al tappeto del salotto, siate buoni con lui».
Una frase che nel corso degli anni ha lasciato diversi dubbi ai fan, che si sono chiesti come fosse possibile che alla nascita e, soprattutto, nell’età dell’adolescenza di Marty, i suoi genitori non si fossero accorti della somiglianza con quel ragazzo incontrato tanti anni prima. La risposta arriva direttamente da Bob Gale, lo sceneggiatore, che ha spiegato come Lorraine e George abbiano frequentato Marty per una settimana quando avevano solo 17 anni, senza vederlo tutti i giorni e che sicuramente conservano il ricordo di un ragazzo interessante, «ma sfido chiunque a ricordare un ragazzo conosciuto ai tempi del liceo e frequentato per pochissimo tempo: senza una foto è impossibile»
4) «Ronald Reagan? Ronald Reagan? L’attore?»
La sorpresa di Doc nel 1955 alla scoperta che Ronald Reagan sia presidente degli Stati Uniti non è passata inosservata alla Casa Bianca. Sembra che Reagan sia rimasto piacevolmente colpito dalla sequenza e dal film, al punto che l’anno successivo, durante un intervento pubblico, abbia inserito nel discorso la frase: «Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade».
5) «Non devi fare a pugni, pa'... pa-parapappa-pa-pà!»
L’idea del film nasce da una fantasia di Bob Gale, che quando ha scoperto l’annuario scolastico del liceo di suo padre, ha iniziato a chiedersi se sarebbero stati amici, in caso si fossero conosciuti. Inoltre ha aggiunto che se lui potesse tornare indietro nel tempo, senza dubbio vorrebbe conoscere suo papà e proverebbe a frequentarlo.
6) «Ecco perché tuo fratello maggiore sta scomparendo dalla fotografia e se non trovi un rimedio toccherà anche a te».
Il volto di Marty McFly avrebbe potuto non essere quello di Michael J. Fox: l’attore era sicuramente la prima scelta da parte della produzione, ma in quel periodo i suoi impegni con Casa Keaton lo hanno obbligato a declinare l’offerta. Solo temporaneamente, però. Bob Gale e Robert Zemeckis hanno affidato la sua parte a Eric Stoltz, che ha provato a essere Marty per 6 settimane, rendendosi poi conto di non essere per niente adatto per il ruolo. Nel frattempo, la situazione di Casa Keaton era più tranquilla e quindi Fox ha potuto vestire i panni di un personaggio che lo ha reso iconico.
7) «Hey McFly! Ma che ci fai qui?»
Tutte le sequenze con Eric Stoltz sono state girate nuovamente con Michael J. Fox, ma una traccia del primo interprete è comunque rimasta nella versione definitiva. Nel 1950, quando Marty tira un pugno in faccia a Biff, la mano e il braccio che colpiscono il suo volto sono quelli di Stoltz ed è anche possibile vedere la sua testa in alcuni frames della stessa sequenza.
8) «L'impianto? Ah, a proposito, non ti attaccare all'amplificatore».
Steven Spielberg, produttore del film, ha voluto omaggiare Staley Kubrick nella sequenza di apertura. Precisamente, quando Marty entra in casa di Doc e, non trovandolo, attacca la chitarra all’amplificatore. Per accenderlo, inserisce la chiave nell’ingresso CRM 114, una sigla ricorrente nel cinema di Kubrick.
9) «Salviamo l'orologio della torre! Salviamo l'orologio!»
Nella sequenza di apertura, in cui si vedono scorrere moltissimi orologi, ad un certo punto se ne scorge uno con un uomo appeso alla lancetta, proprio come avverrà a Doc in una delle (tante) sequenze iconiche del film.
10) «Ho sempre sognato di vedere il futuro, di guardare oltre i miei anni».
La data in cui Marty inizia il suo viaggio sulla DeLorean è il 26 ottobre 1985: il film è uscito negli Stati Uniti il 3 luglio dello stesso anno, quindi si può dire che il pubblico grazie al film abbia comunque potuto fare un salto temporale in avanti, anche se solo di qualche mese.