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Roman Polanski torna in Polonia per girare un documentario sulla sua infanzia durante l'Olocausto

Polansk, Horowitz: questo il titolo (provvisorio) del nuovo film di Roman Polanski, ovvero un documentario girato a Cracovia e incentrato sulla dolorosa infanzia vissuta dal regista ai tempi dell’Olocausto (la madre morì ad Auschwitz mentre il piccolo Roman riuscì a salvarsi perché affidato dal padre, deportato a Mauthausen, a una famiglia cattolica; padre e figlio si ricongiunsero una volta terminata la guerra).

Al centro della vicenda non soltanto Polanski, ma anche il suo amico di lunga data Ryszard Horowitz, fotografo che il regista conobbe da bambino durante la reclusione nel ghetto e uno dei più giovani sopravvissuti dell’Olocausto (la sua storia è raccontata anche in Schindler’s List di Steven Spielberg).

Così parla la produttrice Anna Kokoszka-Romer:

“Per noi questo film è un’enorme responsabilità. I nostri protagonisti ci hanno affidato i loro incredibili ricordi personali. Hanno così tante storie da raccontare che a volte per noi è difficile restare in pari”.

Ricordiamo che Polanski è potuto tornare in patria grazie alla Corte Suprema polacca che ha respinto la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti d’America.

 

 

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