«Sono troppo bianchi». Con queste parole il regista statunitense Spike Lee ha annunciato il personale boicottaggio della prossima cerimonia degli Oscar, in programma il 28 febbraio.
Da sempre molto attivo nella polemica legata al razzismo, l’autore (che, curiosamente, quest’anno è stato omaggiato dall’Academy dell’Oscar onorario) ha trovato inaccettabile il fatto che, per il secondo anno consecutivo, l’Academy non abbia nominato alcun interprete di colore tra le venti candidature previste dal regolamento. «Quaranta attori bianchi in due anni, nessuno di colore o diverse etnie? Non siamo capaci di recitare?»: queste le frasi con le quali il cineasta si è pronunciato per esprimere il suo dissenso, dando così risonanza a una protesta già avanzata da Jada Pinkett Smith (moglie del celebre Will) subito dopo l’annuncio delle nomination di settimana scorsa.
Reduce dalla lavorazione del suo ultimo film, Chi-Raq, uscito nelle sale americane a inizio dicembre ma, ad oggi, ancora privo di una data di uscita italiana e che annovera nel cast anche la presenza di Samuel L. Jackson e John Cusack, Spike Lee si è dunque detto pronto a rinunciare alla cerimonia di premiazione più ambita del panorama cinematografico mondiale.
Non rimane che attendere per capire se la sua protesta andrà fino in fondo.