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Tribeca Film Festival 2017: incontro con Noah Baumbach

Nel corso del Tribeca Film Festival 2017 LongTake ha partecipato all’incontro col regista Noah Baumbach, intervistato per l’occasione da uno degli attori di culto della storia del cinema mondiale, Dustin Hoffman.

Lunedì 24/04/2017


Tribeca Talk: Directors Series – Noah Baumbach (con Dustin Hoffman)

Dustin Hoffman intervista Noah Baumbach, regista di ‘Frances Ha’, ‘Il calamaro e la balena’ e del prossimo ‘The Meyerowitz Stories’, in cui recita proprio l’attore californiano assieme a Ben Stiller e Adam Sandler.

Noah Baumbach e Dustin Hoffman

Riguardo alla sua carriera, Baumbach riflette che deve stare andando proprio bene se viene intervistato da Dustin Hoffman. Analizzando la sua filmografia, il secondo film che ha diretto, ‘Mr. Jealousy’, è quello di cui parla meno e che è stato il più difficile da girare. Sul set del primo lungometraggio, ‘Scalciando e urlando’, infatti, non aveva un’idea precisa di quello che stava facendo e improvvisava man mano che la produzione procedeva, mentre la seconda volta il fatto di non essere più un esordiente aveva messo un po’ più pressione su di lui e il risultato era stato più strutturato ma meno personale.

Completato il primo film e mostrato il primo cut ai produttori, gli era stato ricordato ironicamente dell’esistenza di una tradizione nel montaggio per cui quando una persona entra in una stanza non è necessario vederla aprire la porta, entrare nella stanza e chiudere la porta, ma si può tagliare all’apertura e vederla poi subito all’interno. Baumbach ha risposto per le rime, facendo presente che per lui il tema principale del film era proprio quell’entrare e camminare nelle stanze, ispirato in questo approccio da ‘Diner’, film d’esordio di Barry Levinson.

A partire da ‘Frances Ha’ in poi, nello scrivere la sceneggiatura preferisce stabilirne la struttura, oltre a delinearne i personaggi principali con le loro caratteristiche. E’ inoltre convinto che lo script non debba essere stravolto dal casting, ma che gli attori debbano trovare la loro voce all’interno di quello che è stato scritto per la parte. Interviene Hoffman che fa notare come, lavorando con il regista, è stata la seconda volta in cinquant’anni di carriera che è stato costretto a recitare ogni singola parola in sceneggiatura, e la prima è stata durante le riprese de ‘Il laureato’.

Noah Baumbach e Dustin Hoffman

L’esperienza di lavoro tra i due è stata comunque molto piacevole. Per Hoffman il regista scrive con un ritmo musicale, stilizzato in una maniera che il pubblico percepisce solo inconsciamente. Ha per questo richiesto che Baumbach gli leggesse le sue battute, in modo da poterne valutare la musicalità per come lui l’ha intesa in sede di scrittura. Una domanda frequente che gli viene posta è proprio quanto dei suoi film sia improvvisato, e lui non sa se considerarlo un insulto al suo lavoro o un complimento.

Una cosa che ha appreso dirigendo i propri script, cosa che ha fatto lungo tutta la sua carriera, è come la fisicità influenzi ciò che uno dice, il ritmo del dialogo, anche in relazione ai movimenti di camera. Nel processo di scrittura, anche grazie alla proficua collaborazione con la compagna Greta Gerwig, Noah cerca sempre di valutare ciò che scrive da un punto di vista esterno, per avere una prospettiva differente e critica. Col tempo, inoltre, ha imparato a usare il montaggio in un modo più sofisticato, per esempio alternando piani d’ascolto nei dialoghi in modo da conferire maggior enfasi al parlato.

Parlando de ‘Il calamaro e la balena’, nessuno voleva produrlo: la sceneggiatura piaceva ma non era visto come un possibile successo commerciale, e ha impiegato 4 anni per riuscire a girarlo. E’ un film estremamente personale che parte da elementi biografici, come il divorzio dei genitori, ambientato nella sua vera scuola e nel suo quartiere, con Jeff Daniels a cui ha fatto indossare i vestiti di suo padre, ma tutti questi aspetti della sua vita vengono reinventati a beneficio della storia.

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