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Tribeca Film Festival 2017: incontro con Paul Feig

Altro incontro d’eccezione al Tribeca Film Festival 2017 di New York, e LongTake era in sala a documentare: il regista Paul Feig ha discusso col comico Michael Che del successo delle sue commedie ma anche delle critiche alla sua versione di ‘Ghostbusters’.

Martedì 25/04/2017


Tribeca Talk: Directors Series – Paul Feig (con Michael Che)

Michael Che, comico del Saturday Night Live, intervista Paul Feig, regista di ‘Le amiche della sposa’, ‘Corpi da reato’, ‘Spy’ e del reboot di ‘Ghostbusters’.

Paul Feig

Negli anni ’80 Feig è stato uno stand-up comedian com’è attualmente Che, e ricorda l’esperienza con affetto ma adesso non lo farebbe più (al contrario del regista Judd Apatow che ha ripreso di recente a esibirsi), per la difficoltà di essere costantemente in tour e di dover risultare sempre divertente ad ogni battuta, fattori che lo mettevano sotto pressione costante. Da quell’esperienza però ha appreso come scrivere e dirigere: da anni infatti cerca di mettere assieme molto materiale scritto prima di girare un film, a cui si aggiunge l’uso dell’improvvisazione, che apprezza e incoraggia negli attori, così da avere in post produzione la possibilità di scegliere quello che funziona e tagliare il resto.

La parte più complessa è proprio valutare cosa sarà davvero divertente per il pubblico, perché le scene che funzionano per lui e la sua troupe potrebbero non essere così esilaranti per tutti. Per questo cerca di riunire sempre un cast di attori davvero spassosi, ed è contento se loro vogliono provare cose differenti nei vari ciak. Normalmente ha a disposizione dieci settimane per produrre il suo director’s cut, ma di solito già dopo la quarta preferisce testare un cut provvisorio con proiezioni al pubblico (test screenings), in modo da avere una serie di opinioni esterne e giudizi non di parte da poter rielaborare.

Secondo la sua logica, il regista può permettersi molto in una commedia, ma deve mantenere i personaggi ancorati alla realtà. Per ottenere la risata il pubblico deve avere a cuore i personaggi, e questo è proprio il compito che spetta a lui. Tratta la commedia come un dramma con parti divertenti, e talvolta deve sovvertire le aspettative per ottenere un effetto comico. La cosa più difficile nella sua esperienza è introdurre un personaggio divertente che al tempo stesso venga considerato tale anche dagli altri personaggi all’interno del film.

Paul Feig e Michael Che

Parlando di Ghostbusters, non lo vede affatto differente perché le protagoniste sono tutte donne, ha semplicemente utilizzato quattro dei migliori comici in circolazione, a cui capita di appartenere al genere femminile. Lavorare con una saga così famosa è stato per lui problematico: inizialmente voleva ricominciare da zero, ma poi ha deciso di utilizzare molti riferimenti (troppi per i critici) ai film precedenti per omaggiarli. Si è reso conto che è quasi impossibile riuscire ad accontentare tutti i fan che hanno a cuore un film così di culto, anche se lui ci ha provato in tutti i modi perché è nella sua indole di regista cercare di farlo.

Feig preferisce lavorare con attrici divertenti e scrivere per donne perché hanno uno humour differente e una dinamica unica tra loro. E’ importante per lui avere sempre più ruoli femminili forti in primo piano, in modo che possano ispirare le bambine di oggi a fare qualunque scelta di vita e carriera per cui si sentano portate, senza limitazione alcuna di genere.

La sua paura più grande è che un suo film vada male al botteghino, perché successivamente non ci sono molte occasioni per redimersi. E’ stato infatti due volte nel castigo del mondo del cinema (‘movie jail’, letteralmente la prigione dei film), perché alla fine la colpa ricade sul regista e ad un tratto i produttori che prima ti cercavano ora trovano scuse per non lavorare con te, ed è difficile uscirne. La seconda volta è stata nel 2006 con il flop di ‘Mi sono perso il Natale’, ma per sua fortuna è riuscito a tornare a fare televisione. Ha sempre considerato ‘Le amiche della sposa’ come la sua ultima occasione sul grande schermo, ed è stato risollevato dal suo grande successo, altrimenti sarebbe stato il terzo strike per la sua carriera.

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