Un manifesto strappato su un muro della città racconta il cinema del passato, del presente e del futuro e diventa un invito al Torino Film Festival pieno di entusiasmo per il ritorno in sala.
L’immagine del 39° Torino Film Festival è un art-work di grafica urbana scritta con la plastilina e realizzata con il collage, il décollage e il collage digitale. Uno strappo, un rapido movimento, una scossa, un’emozione, uno squarcio su un futuro tutto da ripensare e da re-immaginare.
In una sala cinematografica gli spettatori guardano il film di una Torino immaginaria, popolata di oggetti e animali, figure del cinema, sul set, danzanti o in bicicletta. I personaggi che affollano lo schermo raccontano 100 e più anni di cinema, dal muto al contemporaneo, attraversano i generi e le arti sorelle, rendendo omaggio a Jean-Paul Belmondo, attore simbolo della Nouvelle Vague, recentemente scomparso.
Ma soprattutto raccontano i 39 anni del Torino Film Festival, il sodalizio con il Museo Nazionale del Cinema e il forte legame che Torino ha con il cinema fin dalla sua nascita.
L’immagine del 39° Torino Film Festival è un art-work di grafica urbana scritta con la plastilina e realizzata con il collage, il décollage e il collage digitale. Uno strappo, un rapido movimento, una scossa, un’emozione, uno squarcio su un futuro tutto da ripensare e da re-immaginare.
In una sala cinematografica gli spettatori guardano il film di una Torino immaginaria, popolata di oggetti e animali, figure del cinema, sul set, danzanti o in bicicletta. I personaggi che affollano lo schermo raccontano 100 e più anni di cinema, dal muto al contemporaneo, attraversano i generi e le arti sorelle, rendendo omaggio a Jean-Paul Belmondo, attore simbolo della Nouvelle Vague, recentemente scomparso.
Ma soprattutto raccontano i 39 anni del Torino Film Festival, il sodalizio con il Museo Nazionale del Cinema e il forte legame che Torino ha con il cinema fin dalla sua nascita.