Nel luglio 2020, in occasione dell'uscita della sua discussa autobiografia A proposito di niente, Woody Allen rilasciò eccezionalmente un'intervista alla CBS. Stando a quanto sostenuto dal regista newyorkese, si tratterebbe della sua prima intervista americana di fronte a una telecamera in 30 anni.
Ebbene, lo scorso weekend questo raro contenuto è andato in onda negli Stati Uniti, confermando ancora una volta la posizione di Allen riguardo allo scandalo che lo vede tacciato di molestie sessuali nei confronti di Dylan Farrow, figlia adottiva del regista.
La discussione rimanda alla bufera del 1992, anno in cui cominciarono le accuse da parte di Dylan e di sua madre Mia.
Accuse che il cineasta ha continuato a smentire per quasi trent'anni, ribadendo ancora una volta, grazie a quest'ultima testimonianza, la sua completa innocenza.
"Non c'era alcuna logica, in apparenza", ha affermato il regista di Manhattan. "Non pensavo che la situazione richiedesse alcuna indagine. In tanti ancora oggi preferiscono aggrapparsi non alle prove relative al fatto che io abbia molestato Dylan, ma alla possibilità che io abbia potuto farlo. Niente di quello che è successo tra me e Dylan nella mia vita può essere interpretato in quel modo".
La controversia è stata recentemente riesaminata nella docuserie della HBO Allen v. Farrow, condita di nuove testimonianze di Dylan, Ronan e Mia Farrow, tra gli altri. Nel documentario l'ex figlia adottiva del regista torna ad accusarlo di molestie sessuali.
"È un'accusa del tutto assurda, ma la macchia rimane", ha dichiarato Allen nel corso della sua ultima intervista.
Riferendosi invece a Dylan e alle sue parole, ha così commentato: "Credo che lei lo pensi. Era una brava ragazza e credo che lo pensi. Non credo che se lo stia inventando, non credo che stia mentendo".
Tra i vari scandali che lo vedono protagonista, Allen ha dovuto affrontare, ancora una volta, anche quello relativo al suo matrimonio con la figlia adottiva di Mia Farrow, Soon-Yi Previn.
"L'ultima cosa al mondo che volevamo era ferire i sentimenti di qualcuno", ha detto il regista riguardo alla scoperta della loro relazione, che scatenò una rottura pubblica e amara tra lui e l'attrice. "Quello che volevamo fare era rendere finalmente noto che avevamo una relazione".
Allen ha aggiunto che non c'è stato "mai un momento in cui non fosse la cosa più naturale del mondo. Non mi ha dato da pensare, perché la relazione con Soon-Yi è stata molto graduale. Non è stato come se fossi uscito con lei una sera e l'avessi baciata".
Attualmente, Woody Allen è ancora alla ricerca di un distributore statunitense per la sua ultima opera, Rifkin's Festival, la cui uscita era attesa lo scorso novembre nelle sale italiane, salvo poi essere rimandata a causa della chiusura dei cinema.
Tra le critiche che l'autore deve fronteggiare, si aggiungono ora quelle degli attori con cui ha lavorato e che rinnegano i film girati con lui. "Penso che lo facciano in buona fede, ma che siano degli stupidi", ha sentenziato Allen.
Ai vari Timothée Chalamet, Kate Winslet, Greta Gerwig e Colin Firth, risponde così: "Quello che stanno facendo è accusare una persona del tutto innocente, corroborando una menzogna".
Fonte: IndieWire