Garbo

Attrice svedese naturalizzata statunitense, nasce con il nome Greta Lovisa Gustafsson. Di umili origini (padre netturbino e madre donna di servizio), è costretta ad abbandonare la scuola per iniziare, fin da giovanissima, a cercarsi qualche lavoretto. Frequenta il mondo della pubblicità come modella, per poi approdare al mondo del cinema nei primissimi anni Venti. Dopo essersi affermata all'epoca del muto, ottiene successo internazionale a Hollywood negli anni Trenta. Rivoluzionaria nel look androgino e nel portamento, diventa in breve tempo un'icona dal fascino magnetico e misterioso, seducente e sensuale, segnata da un costante velo di malinconia. Nome di punta della MGM, è entrata nell'immaginario comune come "la Divina". Considerata una delle stelle più influenti della storia del cinema, nonostante avesse sempre rifiutato le convenzioni dello star-system, è considerata un modello inimitabile nonché un vero e proprio mito cinematografico. Nel 1941, a soli 36 anni, abbandona le scene, ritirandosi in un appartamento di New York nel più stretto riserbo. Da quel momento, non trapela più alcuna notizia sulla sua vita privata, fino all'annuncio della sua morte, avvenuta il giorno di Pasqua del 1990 al Medical Center di Manhattan. Vince un Oscar alla carriera nel 1954, dopo aver collezionato negli anni quattro nomination come migliore attrice. Indimenticabili le sue interpretazioni in Grand Hotel (1932), La regina Cristina (Queen Christina, 1933), Anna Karenina (1935), Margherita Gauthier (Camille, 1936) e, soprattutto, Ninotchka (1939) di Ernst Lubitsch, lanciato con lo slogan "la Garbo ride!".