Paul
Verhoeven
Regista, produttore e sceneggiatore olandese. Si laurea in matematica e fisica nel 1964 per poi arruolarsi nella marina olandese, dove gira una serie di documentari a tema militare. Lavora in seguito per la tv olandese e realizza la serie tv Floris, con Rutger Hauer nei panni di un cavaliere medievale. L’esordio al cinema si concretizza con Gli strani amori di quelle signore (Wat zien ik, 1971), cui seguono Fiore di carne (Turks fruit, 1973), Soldato d’Orange (Soldaat van Oranje, 1977) e Il quarto uomo (De vierde man, 1983). In America dirige L’amore e il sangue (Flesh+Blood, 1985) per poi realizzare RoboCop (1987) e Atto di forza (Total Recall, 1990), che sbancano al box-office e testimoniano la sua natura di cineasta apolide capace di incidere col proprio sguardo radicale e politico anche all’interno di produzioni commerciali. Nel 1992 dirige il cult movie Basic Instinct, opera cardine del thriller erotico anni Novanta, che buca l’immaginario collettivo grazie alle torbide scene di sesso e per la celeberrima scena dell’interrogatorio in cui Sharon Stone accavalla le gambe rivelando l’assenza di biancheria intima. A dir poco travagliata è l’accoglienza del successivo Showgirls (1995), massacrato all’epoca dell’uscita e ricoperto di Razzie Award, che il regista accetta però con somma autoironia. I suoi quattro film successivi sono Starship Troopers – Fanteria nello spazio (Starship Troopers, 1997), L’uomo senza ombra (Hollow Man, 2000), Black Book (2006) ed Elle (2016), summa del suo cinema che realizza in Francia, dopo i rifiuti di diverse attrici hollywoodiane, insieme a un’ambigua e impareggiabile Isabelle Huppert nei panni della protagonista (vincitrice del Golden Globe come attrice protagonista, che bissa quello come miglior film straniero).