Sergio

Castellitto

18 agosto 1953, Roma
Attore, regista e sceneggiatore italiano. Proveniente da una famiglia originaria di Campobasso, frequenta l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma nel 1978. Il debutto al cinema avviene nel 1981 con Tre fratelli di Francesco Rosi. Recita in seguito ne La famiglia (1987) di Ettore Scola e in Tre colonne in cronaca di Carlo Vanzina, con cui vince il David di Donatello nel 1990 come attore non protagonista, per poi ricoprire il ruolo di uno psichiatra impegnato con una ragazza epilettica ne Il grande cocomero (1993) di Francesca Archibugi (ottiene un altro David, ma stavolta da protagonista). Nel 1995 è il protagonista de L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, mentre nel 2001 Jacques Rivette lo dirige in Chi lo sa? (Va savoir). Significative le successive collaborazioni con Marco Bellocchio, per il quale interpreta L’ora di religione (2002) e Il regista di matrimoni (2006). Nel 2008 partecipa alla produzione hollywoodiana Le cronache di Narnia: Il principe Caspian (The Chronicles of Narnia: Prince Caspian) e nello stesso anno fa parte della giuria del 61esimo Festival di Cannes. Come regista firma l’opera prima Libero burro nel 1999, cui segue Non ti muovere, tratto dall’omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini, da lui stesso interpretato accanto a una scavata e imbruttita Penélope Cruz e presentato a Cannes nel 2004 nella sezione Un Certain Regard. Seguono La bellezza del somaro (2010), Venuto al mondo (2012), Nessuno si salva da solo (2015) e Fortunata, con cui Jasmine Trinca vince come miglior attrice della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2017. Nel 2013 riceve il Pardo d’onore al Festival di Locarno.
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