Stéphane

Brizé

18 ottobre 1966, Rennes
Regista e sceneggiatore francese. Frequenta la University Institutes of Technlogy e si trasferisce a Parigi, città nella quale muove i primi passi nel mondo del cinema dividendosi tra teatro e televisione. Si dedica alla regia di cortometraggi, tra i quali Bleu dommage (1993), del quale è anche sceneggiatore e attore, e L'Œil qui traîne (1996). Nel 1999 recita in Our Happy Lives di Jacques Maillot e nello stesso anno esordio nel lungometraggio con Le bleu des villes, presentato alla Quinzaine des réalisateurs a Cannes, cui fanno seguito Je ne suis pas là pour être aimé (2005), Mademoiselle Chambon (2009), con Sandrine Kimberlain e Vincent Lindon, e Quelques heures de printemps (2012), ancora con Lindon, suo attore feticcio al quale lo lega una collaborazione frequente e duratura. Nel 2015 è in Concorso alla 68ma edizione del Festival di Cannes con La legge del mercato (La loi du marché), asciutto film sulla condizione precaria del lavoro, per il quale Lindon vince sulla Croisette il premio per la miglior interpretazione maschile. L’anno successivo realizza Una vita (Une vie), adattamento originale e dai contorni documentaristici del romanzo omonimo di Guy de Maupassant del 1883, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2018 torna in concorso a Cannes con il tesissimo e serrato dramma sul mondo del lavoro In guerra (En Guerre), in cui Vincent Lindon interpreta un sindacalista impegnato in una dura battaglia per i diritti dei dipendenti di una fabbrica
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Film di Stéphane Brizé

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