Longtake Presenta
LIFF 2019 - DAY 2 - 28 novembre
Date
Il 28 novembre 2019
Orario
Dalle 15:30 alle 23:00
Luogo
MIC - Museo Interattivo del Cinema
Viale Fulvio Testi 121 20162 Milano
GIOVEDI’ 28 novembre

Ore 15.30 -  Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah - 135 minuti
Scelti da voi: Capolavori del 1969

1913. Alcuni banditi guidati da Pike Bishop (William Holden), inseguiti dai bounty killer di Deke Thornton (Robert Ryan), ex compagno di Pike, sconfinano in Messico e compiono un furto d'armi per conto del generale Mapache (Emilio Fernández). Le cose non andranno come previsto e lo scontro finale sarà inevitabile.

Maestoso monumento funebre al western classico e alla sua epopea, manifesto crepuscolare che racchiude il sentimento di una intera epoca, tappa imprescindibile nella storia della Settima arte. Tutto e questo (e forse molto di più) nel capolavoro assoluto di Sam Peckinpah, cantore ribelle e anticonvenzionale che ha scardinato codici e convenzioni di Hollywood per dare vita a una nuova e rivoluzionaria idea di cinema. Una esperienza cinematografica unica e irripetibile.

Ore 19.00 - Les garçons sauvages di Bertrand Mandico - 110 minuti
Concorso

Cinque adolescenti di buona famiglia si macchiano di un crimine disgustoso senza censurare in alcun modo i propri istinti più selvaggi. Il compito di rieducarli viene assegnato al capitano di una nave che userà modalità altrettanto brutali per correggere la loro indole. 

Uno dei lungometraggi più chiacchierati e controversi degli ultimi anni, Les garçons sauvages è un’opera semplicemente unica, dotata di fiammeggianti intuizioni visive e di una narrazione capace di scuotere e sorprendere a ogni sequenza. Il regista Bertrand Mandico, con tocchi sperimentali e surreali, supportati da un coraggio estetico impressionante, mescola il cinema di Fassbinder con quello di Genet, inserendo ingredienti provenienti dalle opere di Jean Cocteau e Jean Vigo, senza dimenticare i viaggi di Jules Verne e Il signore delle mosche di William Golding. Eletto miglior film dell’anno dai Cahiers du Cinéma nel 2018.

Ore 21.30 - Killing di Shin'ya Tsukamoto - 80 minuti
Concorso

Dopo circa 250 anni di pace, a metà del XIX secolo, in Giappone i guerrieri samurai si sono impoveriti e di conseguenza molti lasciano i loro padroni per diventare dei ronin erranti. Per conservare la sua abilità nel maneggiare la spada, uno di loro (Sosuke Ikematsu) si allena quotidianamente in un villaggio di campagna. L’arrivo sul posto di un abile ronin (Shin’ya Tsukamoto) in cerca di altri potenziali guerrieri, potrebbe cambiare la sua vita.

Tsukamoto torna con Killing al tema della violenza, raccontando di un samurai che si rifiuta di uccidere, facendo una scelta totalmente controcorrente per l’epoca rappresentata (e, sembra voler suggerire il regista, anche per il mondo di oggi). In quest’opera profonda e incisiva, ritroviamo alcuni elementi distintivi della filmografia del regista: la spada che diventa una sorta di protesi del guerriero e la danza come modo per dare voce al corpo, a partire dai tormenti che toccano i protagonisti. Con il consueto stile dinamico, Tsukamoto dà vita a un bombardamento audiovisivo che trascina lo spettatore a vivere il cuore della vicenda.
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