In un futuro post-apocalittico dove regna la distruzione, alcune piccole bambole di pezza – distinguibili da un numero sulla schiena – sono gli ultimi residui di umanità rimasti al mondo. Il giovane 9 farà di tutto per liberare le anime dei suoi compagni scomparsi. Il successo ottenuto nel 2005 da Shane Acker con l'omonimo cortometraggio (addirittura candidato agli Oscar), piacque talmente tanto a Tim Burton da spingerlo a produrne un lungometraggio. Pur restando un'opera dall'indubbio fascino visivo, il film di Acker soffre alla distanza a causa di una trama poco brillante e assolutamente non in grado di supportare un prodotto di tale durata. Le suggestioni iniziali si sgonfiano presto e vengono sostituiti da una serie di cliché narrativi e registici. Le basi erano promettenti, ma il risultato è un'occasione sprecata.