Tina (Monica Vitti) viene processata con l'accusa di aver ucciso il marito Gino (Giancarlo Giannini). L'unica che sembra credere alla sua innocenza è la giurata Gabriella (Claudia Cardinale), moglie insoddisfatta di Andrea (Vittorio Gassman).
Un cast stellare rivitalizza una commedia di stampo classista, sviluppata sul didascalico contrasto tra ipocrisia borghese e vitalità sottoproletaria. Nulla di nuovo, soprattutto se l'opposizione riguarda la sfera amorosa: ma attori in stato di grazia sono in grado di rendere piacevole un film che altrimenti risulterebbe un po' debole e studiato a tavolino. Sorprendente, comunque, il finale solo in apparenza consolatorio. Memorabili i ceffoni di Giancarlo Giannini a Monica Vitti. Claudia Cardinale è bellissima e perfetta nel ruolo di donna fragile e ingenua; Vittorio Gassman, come sempre, ruba la scena. Renato Pozzetto è Fulvio, spasimante di Gabriella. Il titolo si riferisce a una strofa della celebre canzone Il tango delle capinere.