Al diavolo la morte
S'en fout la mort
1990
Paesi
Francia, Rft
Genere
Drammatico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Claire Denis
Attori
Jean-Claude Brialy
Isaach De Bankolé
Alex Descas
Solveig Dommartin
Due amici nordafricani, Dah (Isaach De Bankolé) e Jocelyn (Alex Descas), si cimentano nell'allevamento di galli da combattimento e approdano in Francia per capitalizzare la loro brutale attività. Un panorama razziale contrastato e pieno di dislivelli gravita a ridosso di tale business malsano. Il secondo film di Claire Denis conferma l'atipicità e la non conformità dello stile della regista, ma impatta allo stesso tempo contro le medesime carenze della pellicola d'esordio. I nuclei tematici sono in fondo gli stessi, nonostante partano da presupposti un po' diversi: stavolta dall'Africa ci si allontana, in un ideale ribaltamento del precedente Chocolat (1988), in cui era il continente africano a essere visto dal punto di vista degli europei. Il microcosmo culturalmente variegato e abbastanza sordido e malandato che la regista mette in scena è raccontato attraverso un'attività biasimabile ma di grande portata simbolica (le lotte clandestine tra i galli). La corrispondenza e l'analogia, ricercata dalla regista e sottolineata a livello stilistico, tra tale pratica insulsa e i meccanismi che regolano una realtà evidentemente allo sbando è tanto suggestiva quanto fragile e non adeguatamente sviluppata, oltre che quasi mai in grado di ambire a uno spaccato sulle contraddizioni di un paese e sulle poche luci e le tante ombre dell'immigrazione. Il personaggio di Jocelyn, nel suo misto di nevrosi e di maniacalità, la stessa con cui cura l'aspetto delle sue creaturine in gabbia, aveva un potenziale psicopatologico notevole che poteva e doveva essere caratterizzato e sfruttato meglio. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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