Alambrado
1991
Paesi
Italia, Argentina
Genere
Drammatico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Marco Bechis
Attori
Jacqueline Lustig
Martin Kalwill
Arturo Maly
Matthew Marsh
Enrique Ahriman
Un anziano antiquario (Arturo Maly) vive nel mezzo della Patagonia insieme ai due figli (Jacqueline Lustig e Martin Kalwill). La loro isolata tranquillità viene compromessa dall'arrivo di una multinazionale decisa ad acquistare la terra per farne un centro turistico: l'uomo, che a differenza dei figli è contrario alla novità, costruisce un grande recinto per tenere gli “invasori” lontani dalla sua proprietà. Opera prima di Marco Bechis, regista nato in Cile da padre italiano e madre cilena, e cresciuto in Argentina dove è stato espulso all'età di vent'anni per motivi politici. Non mancano le idee a questo esordiente, che firma una pellicola minimale, attraversata da rari dialoghi e in cui il paesaggio è un protagonista a tutti gli effetti. Delicato nel ritrarre una famiglia diversa dalle altre, dove i figli vogliono scappare dalla loro abitazione isolata, mentre il padre, in fuga da una civiltà a cui non vuole più appartenere, desidera soltanto un po' di serenità. Il rapporto tra gli esseri umani e l'ambiente è rappresentato con cura, ma a lungo andare manca un po' di mordente e la resa estetica è eccessivamente penalizzata dalla scarsità dei mezzi a disposizione. Peccato.
Maximal Interjector
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