Gli amori di una bionda
Lásky jedné plavovlásky
1965
Paese
Cecoslovacchia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
90 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Miloš Forman
Attori
Hana Brejchová
Vladimír Pucholt
Vladimír Mensík
Milada Jezková
Josef Sebánek
Un gruppo di giovani operaie in una fabbrica di montagna si contende i pochi uomini in circolazione. La sprovveduta Andula (Hana Brejchová) si lascia sedurre dal pianista Milda (Vladimír Pucholt), credendolo seriamente intenzionato: quando si presenta a casa del ragazzo, che vive a Praga coi genitori (Milada Jezková e Josef Sebánek), l'accoglienza non sarà come aveva immaginato.
Il secondo lungometraggio del cecoslovacco Miloš Forman riprende alcuni dei discorsi già accennati nella pellicola d'esordio (L'asso di picche del 1964): con lo stesso bianco e nero sgranato, il regista continua a pedinare i giovani proletari, sospesi tra le incombenze della vita lavorativa e le naturali pulsioni amorose proprie dell'età spensierata. Dopo una prima parte dedicata a origliare i dialoghi tra belle operaie e più attempati militari in cerca di compagnia, Forman concentra il suo sguardo sull'ingenua Andula, intrappolata in un'angosciosa conversazione tra i genitori del suo amato. Lo scambio di battute resta l'ingrediente basilare della pellicola, mentre la macchina da presa insegue con taglio neorealista i suoi protagonisti, ragazzi qualunque, i cui sogni comuni fanno comunque molto rumore quando si infrangono. La versione italiana, curiosamente, si apre e si chiude con Nessuno mi può giudicare cantata da Caterina Caselli invece che con l'originale canzone ceca. Candidato all'Oscar e al Golden Globe come miglior film straniero e presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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