Arriva la bufera
1993
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Daniele Luchetti
Attori
Margherita Buy
Silvio Orlando
Diego Abatantuono
Angela Finocchiaro
Marina Confalone
Il giudice Fortezza (Diego Abatantuono) arresta l'avvocato Solitudine (Silvio Orlando) il giorno delle sue nozze con Eugenia (Margherita Buy). La donna fa parte della potente famiglia Fontana, che tiene in mano le sorti del paesino di cui fa parte. Il giudice si innamora della promessa sposa e, sospettoso che l'avvocato si voglia unire a lei solo per interesse, prova a convincerla a lasciarlo. Intanto, il vulcano su cui poggia il paese, si risveglia.
Partendo da uno spunto favolistico, la pellicola prova a mettere in luce una delle piaghe più evidenti che gravano sull'Italia: la corruzione dilagante che colpisce ogni aspetto della vita, fatta eccezione (forse) per il vero amore. Nessuno si salva dall'immoralità, né i giudici, apparentemente integerrimi, né i politici, né gli avvocati. Il regista, sceneggiatore insieme ai fidi Rulli e Petraglia, si lascia prendere la mano dal simbolismo (presente fin dal cognome dei personaggi) e lo porta all'eccesso, senza risparmiare nemmeno un greve impianto didascalico che non lascia nessun margine all'interpretazione. Luchetti resta, purtroppo, fin troppo cauto nel giocare con l'aspetto grottesco, causando non pochi momenti di stanca.
Partendo da uno spunto favolistico, la pellicola prova a mettere in luce una delle piaghe più evidenti che gravano sull'Italia: la corruzione dilagante che colpisce ogni aspetto della vita, fatta eccezione (forse) per il vero amore. Nessuno si salva dall'immoralità, né i giudici, apparentemente integerrimi, né i politici, né gli avvocati. Il regista, sceneggiatore insieme ai fidi Rulli e Petraglia, si lascia prendere la mano dal simbolismo (presente fin dal cognome dei personaggi) e lo porta all'eccesso, senza risparmiare nemmeno un greve impianto didascalico che non lascia nessun margine all'interpretazione. Luchetti resta, purtroppo, fin troppo cauto nel giocare con l'aspetto grottesco, causando non pochi momenti di stanca.
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