Che fine ha fatto Totò Baby?
1964
Paese
Italia
Generi
Comico, Thriller
Durata
110 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Ottavio Alessi
Attori
Totò
Mischa Auer
Pietro De Vico
Ivy Holzer
Alicia Brandet
Mario Castellani
Olimpia Cavalli
I fratelli Totò (Totò) e Pietro (Pietro De Vico), ladri e imbroglioni, dopo varie vicissitudini finiscono nella villa di uno strambo conte straniero (Mischa Auer) che coltiva e vende marijuana. Credendola maggiorana, Totò inizia a rimpinzarsi di insalate, finendo però per impazzire e scatenare una furia omicida.
La parodia del film di Aldrich, Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), è solo lo spunto iniziale, o per meglio dire, finale, dove le sequenze originali sono rilette quasi pedissequamente, pur adattate al contesto comico. Eppure siamo comunque di fronte a un Totò diverso, a una parziale deviazione dalla sua tendenza solita. Il regista Ottavio Alessi sebbene abbia costruito una pellicola esile e come al solito sulle spalle del primo attore, ha tuttavia – più o meno consapevolmente – offerto un ritratto inedito di una delle maschere più note della cinematografia italiana. Mai si era visto sullo schermo un Totò così feroce, così vicino al thriller e alla cattiveria pura. E il fascino sta nel modo in cui l'attore ha fuso queste nuove influenze con la sua arte comica, arrivando a un'interpretazione che ammazza dalle risate lo spettatore, mentre sullo schermo si compiono omicidi su omicidi dalle dinamiche sempre più assurde.
La parodia del film di Aldrich, Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), è solo lo spunto iniziale, o per meglio dire, finale, dove le sequenze originali sono rilette quasi pedissequamente, pur adattate al contesto comico. Eppure siamo comunque di fronte a un Totò diverso, a una parziale deviazione dalla sua tendenza solita. Il regista Ottavio Alessi sebbene abbia costruito una pellicola esile e come al solito sulle spalle del primo attore, ha tuttavia – più o meno consapevolmente – offerto un ritratto inedito di una delle maschere più note della cinematografia italiana. Mai si era visto sullo schermo un Totò così feroce, così vicino al thriller e alla cattiveria pura. E il fascino sta nel modo in cui l'attore ha fuso queste nuove influenze con la sua arte comica, arrivando a un'interpretazione che ammazza dalle risate lo spettatore, mentre sullo schermo si compiono omicidi su omicidi dalle dinamiche sempre più assurde.
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