Close-Knit
Karera ga honki de amu toki wa,
2017
Paese
Giappone
Genere
Drammatico
Durata
127 min.
Formato
Colore
Regista
Naoko Ogigami
Attori
Eiko Koike
Tōma Ikuta
Misako Tanaka
Kenta Kiritani
Tomo (Rinka Kakihara) è una bambina undicenne che vive sola con la madre. Dopo l’ennesimo abbandono di quest’ultima, che fugge periodicamente con qualche uomo, si trasferisce dallo zio Makio (Kenta Kiritani), che convive con Rinko (Toma Ikuta), transessuale diventato donna. E Tomo inizia a capire cosa significhi avere una vera famiglia. Sessualità, famiglia, amicizia, rapporti genitori-figli: è tanta la carne sul fuoco della regista Naoko Ogigami, che con Close-Knit dimostra come sia possibile affrontare tematiche complesse senza scadere nel retorico o nel melodrammatico. Gli occhi con il quale vengono affrontate sono quelli della protagonista undicenne, costretta a doversela vedere con i pregiudizi e le rigide norme sociali giapponesi, pur mantenendo quella onestà e sincerità tipica dell’infanzia, che le permetterà di andare oltre l’apparenza e capire che quando si parla di amore e affetto, l’orientamento sessuale non è poi così importante. Pur presentando, purtroppo, alcuni cliché tipici del melodramma (come alcune forzature drammatiche nelle storie dei personaggi e un commento musicale a volte invadente), Close-Knit diverte e commuove, mescola originali trovate bizzarre a situazioni e personaggi incredibilmente “normali”, ribadendo come il modo migliore per affrontare tematiche che ancora oggi risultano “scomode” e delicate, sia quello di sfruttare tutte le sfumature delle emozioni, ma senza calcare troppo la mano né verso il dramma né verso la commedia. Ci volevano la grazia giapponese e la sensibilità femminile per portare sullo schermo uno spaccato così complesso con tale naturalezza, nonostante le imperfezioni e qualche scorciatoia narrativa di troppo. Il titolo inglese Close-Knit si riferisce al lavorare a maglia, passatempo preferito di Rinko e metodo per controllare la rabbia e la frustrazione nei confronti delle ingiustizie. Presentato nella sezione Panorama alla Berlinale 2017, il film è stato votato come come miglior lungometraggio dal pubblico presente al Far East Film Festival di Udine 2017.
Maximal Interjector
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