Dopo aver subito una durissima delusione d'amore, Ollio (Oliver Hardy) è deciso a farla finita con questa vita e sprona il suo inseparabile amico Stanlio (Stan Laurel) al suicidio. Per fortuna verranno convinti a cambiare idea e ad arruolarsi nell'esercito per porre rimedio a tale penare.

Prendendo le mosse da un loro film del 1931 (I due legionari), Laurel e Hardy realizzano una sorta di remake che però, grazie anche alla capacità registica di Edward Sutherland, sembra avere qualche qualità in più rispetto all'originale. I diavoli volanti infatti è una pellicola brillante, ricca di gag comiche divertenti e spumeggianti (come la sequenza del suicidio, la scena della prigionia o la tragicomica sequenza finale), capace di migliorarsi rispetto all'opera di riferimento da cui prende spunto. Purtroppo la cornice narrativa non è molto curata (come avviene per la maggior parte dei film di Stanlio e Ollio) ma il lungometraggio risulta comunque piacevole e gradevole. I diavoli volanti è rimasto impresso nell'immaginario comune soprattutto grazie alla famosissima sequenza musicale in cui Ollio canta la celebre A zonzo, canzone dal testo senza senso, scritta da Alberto Sordi (storico doppiatore di Hardy) e da sempre associata alla figura dei due comici.