La registrazione della confessione di una prostituta che smaschera le storture della polizia parigina viene scambiata con la cassetta in cui il postino Jules (Frédéric Andréi) ha segretamente inciso il concerto della soprano Cynthia (Wilhelmenia Fernandez), suo amore inconfessato. Guai in vista. Titolo di culto all'interno del rinnovamento del cinema francese operato nei primi anni '80 dai giovani emergenti Beineix, Luc Besson e Leos Carax, un nuovo corso molto più popolare della Nouvelle Vague del tempo che fu e lontano dalle radicali innovazioni portate avanti negli anni '60. Più che su una autentica identità rivoluzionaria o sulla volontà di rottura con i codici narrativi tradizionali, Beineix si concentra sulla commistione di genere per creare un estetizzante mash-up che fonde con dinamismo e grande senso del ritmo il noir post-moderno, il thriller e il romance. Bellissima ma effimera come una moda passeggera, Diva rimane una pellicola in grado di restituire alla perfezione l'aria dell'epoca e di innalzarsi a notevole esperienza audiovisiva di pura maniera realizzata allo scopo di intrattenere. Un film livido e sensuale, laccato ma vagamente intellettuale, il cui spirito cinefilo si esaurisce ben presto come se la candela del regista parigino bruciasse da entrambe le estremità. Fotografia di Philippe Rousselot, ricercata partitura musicale di Vladimir Cosma. Beineix iniziò la sua carriera come aiuto regista di Jean Becker.