Dragon Trainer – Il mondo nascosto
How to Train Your Dragon: The Hidden World
2019
Paese
Usa
Generi
Animazione, Avventura
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Dean DeBlois
Hiccup e Sdentato scoprono finalmente i loro destini: il capo villaggio come governatore di Berk al fianco di Astrid e il drago Furia Buia come leader della sua stessa specie. Nel frattempo, la minaccia più oscura che hanno mai affrontato e l'apparizione di una femmina, una Furia Chiara, metteranno a dura prova il loro legame.
Il terzo capitolo della fortunata saga d’animazione della Dreamworks, che ha ampiamente superato il miliardo di dollari d’incasso nel mondo, conclude l’arco narrativo della trilogia tratta dai romanzi di Cressida Cowell con un prodotto decisamente all’altezza dei due film precedenti. Il regista e sceneggiatore Dean DeBlois, al timone sia di Dragon Trainer (2010) sia, in solitaria, di Dragon Trainer 2 (2014), e il suo valido team di creativi indirizzano il legame tra Hiccup e Sdentato verso un percorso di maturazione ancora più marcato, nel quale le ferite della crescita, la necessità di fare i conti con i propri limiti, tra abilità e responsabilità, e il legame con il passato delineano una fiaba dai contorni dolcemente malinconici. Il tasso di divertimento ludico e le sequenze evocative come di consueto non mancano, con in più alcuni momenti ironici e romantici che investono anche l’irresistibile Sdentato, a cominciare dalla gustosa ed esilarante scena del corteggiamento tra Furie. Qualche passaggio rimane poco originale e piuttosto ridondante nella gestione degli archetipi favolistici, ma non inficia l'impatto e la spettacolarità dell’insieme. Ciò che disse Steven Spielberg del primo film («Avrei potuto girare dal vero ogni inquadratura») è un assunto tuttora valido, anche se in questo caso si spinge molto sul pedale degli effetti digitali. Commovente e azzeccato l’epilogo, che lascia poco spazio per l’ulteriore prosieguo di una storia che dovrebbe infatti chiudersi qui, mentre poco memorabile e alquanto grossolano è il villain sterminatore di Furie Grimmel il Macabro, doppiato in originale da F. Murray Abraham. Tra i consulenti visivi da segnalare il consueto apporto del grande direttore della fotografia Roger Deakins.
Il terzo capitolo della fortunata saga d’animazione della Dreamworks, che ha ampiamente superato il miliardo di dollari d’incasso nel mondo, conclude l’arco narrativo della trilogia tratta dai romanzi di Cressida Cowell con un prodotto decisamente all’altezza dei due film precedenti. Il regista e sceneggiatore Dean DeBlois, al timone sia di Dragon Trainer (2010) sia, in solitaria, di Dragon Trainer 2 (2014), e il suo valido team di creativi indirizzano il legame tra Hiccup e Sdentato verso un percorso di maturazione ancora più marcato, nel quale le ferite della crescita, la necessità di fare i conti con i propri limiti, tra abilità e responsabilità, e il legame con il passato delineano una fiaba dai contorni dolcemente malinconici. Il tasso di divertimento ludico e le sequenze evocative come di consueto non mancano, con in più alcuni momenti ironici e romantici che investono anche l’irresistibile Sdentato, a cominciare dalla gustosa ed esilarante scena del corteggiamento tra Furie. Qualche passaggio rimane poco originale e piuttosto ridondante nella gestione degli archetipi favolistici, ma non inficia l'impatto e la spettacolarità dell’insieme. Ciò che disse Steven Spielberg del primo film («Avrei potuto girare dal vero ogni inquadratura») è un assunto tuttora valido, anche se in questo caso si spinge molto sul pedale degli effetti digitali. Commovente e azzeccato l’epilogo, che lascia poco spazio per l’ulteriore prosieguo di una storia che dovrebbe infatti chiudersi qui, mentre poco memorabile e alquanto grossolano è il villain sterminatore di Furie Grimmel il Macabro, doppiato in originale da F. Murray Abraham. Tra i consulenti visivi da segnalare il consueto apporto del grande direttore della fotografia Roger Deakins.
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