Kathy (Kristy McNichol) viene aggredita da uno sconosciuto riuscito a intrufolarsi nella sua abitazione. Traumatizzata dall'evento e perennemente insonne, la donna decide di chiedere aiuto a un esperto (Ben Masters): da quel momento, i confini tra realtà e sogno inizieranno a essere sempre più labili. Thriller dalle derive oniriche e psicanalitiche diretto da Alan J. Pakula e scritto da Jon Boorstin, che vinse il primo premio al festival di Avoriaz. I motivi risultano incomprensibili: c'è da chiedersi cosa abbia stimolato i giurati, se già all'epoca la critica accolse la pellicola molto freddamente. La confusione tra piani sensoriali è indubbiamente affascinante e, sulla carta, Pakula aveva ottime occasioni per realizzare un film degno di nota, ma Dream Lover si rivela uno dei suoi titoli più fiacchi, svolto con una noncuranza tale da non riuscire a scatenare alcun brivido, calando la storia in un'atmosfera assolutamente sterile nonostante il tema affrontato. È un Pakula ormai in fase calante. Musiche di Michael Small, fotografia di Sven Nykvist.