Mike Shmidt fatica a mantenere un lavoro a causa dei suoi attacchi di rabbia incontrollati. La causa di questi episodi è un trauma irrisolto per aver assistito al rapimento del suo fratellino minore. Ora il suo unico scopo è quello di occuparsi della sorellina Abby. Una zia però vuole ottenere l’affidamento di Abby a tutti i costi e lui pur di entrare nelle grazie del giudice accetta un lavoro come guardiano notturno in un locale dismesso degli anni ’80. Col passare delle prime ore, Mike scopre che gli animatronic del locale non sono però arrugginiti come sembrano…

L’adattamento cinematografico del famoso videogioco Five Nights at Freddy’s è un survival horror che punta a far leva innanzitutto sui fan nostalgici. La scenografia e gli effetti speciali sono dìaltro canto l'unico piccolo punto di forza del film. È ricercata infatti la fedeltà visiva rispetto al videogioco originale. La trama del videogame era di per sé semplice e lineare ma nel live action di Emma Tammi risulta tutto piuttosto sconnesso e lacunoso, con scarsissimi spunti originali. Proprio come nel videogioco si è cercato di puntare sui jumpscare che tuttavia si rivelano essere prevedibili e incapaci di spaventare lo spettatore. La Tammi ha tentato di dare un background al personaggio di Mike (non presente in origine), ma il limite più grande è che non si riesce ad immedesimarsi a fondo con lui e con il suo scopo. Una pecca imperdonabile per un film nato e sviluppato dai presupposti immersivi della forma videoludica.