Gloria!
2024
Paese
Italia
Generi
Musical, Drammatico, Storico
Durata
106 min.
Formato
Colore
Regista
Margherita Vicario
Attori
Galatea Bellugi
Carlotta Gamba
Paolo Rossi
Elio
Natalino Balasso
Veronica Lucchesi
In un collegio femminile nella Venezia d’inizio diciannovesimo secolo, vive una ragazza solitaria, apparentemente muta, che si chiama Teresa (Galatéa Bellugi) ed è dotato di uno straordinario talento musicale di cui non sa niente nessuno. Mentre all’interno del collegio tutti sono impegnati per l’imminente visita del nuovo papa appena eletto, Teresa scopre in una stanza segreta una nuova invenzione: un pianoforte.
Opera prima di Margherita Vicario, attrice e cantante, che si è cimentata in un esordio piuttosto coraggioso, tanto nei temi, quanto in una messinscena elegante che richiama i quadri del periodo in cui la pellicola è ambientata. L’apparato formale è l’aspetto più interessante di un film che alterna sequenze notevoli (l’ottimo incipit) a momenti grossolani e del tutto da dimenticare (la pessima conclusione), dovuti forse anche alla poca esperienza della regista e a una gestione drammaturgica generale piuttosto acerba. Non mancano però spunti di spessore in questa storia di sorellanza dedicata alle tantissime compositrici che sono state nascoste dalle pagine della Storia, richiamate da questa particolare vicenda che sembra raccontare la nascita del pop. Inizialmente coinvolgente e ricco di sfumature psicologiche, il film perde un po’ di smalto col passare dei minuti e arriva al finale col fiato corto, nonostante la resa estetica rimanga all’altezza per quasi tutta la sua durata. Avrebbe potuto essere un prodotto migliore e maggiormente centrato, ma per un’opera prima ci si può accontentare. Da segnalare che nel cast sono presenti diversi volti noti: da Paolo Rossi a Natalino Balasso, passando per Elio del gruppo Elio e le Storie Tese per arrivare a Veronica Lucchesi, la bravissima cantante del gruppo La Rappresentante di Lista.
Opera prima di Margherita Vicario, attrice e cantante, che si è cimentata in un esordio piuttosto coraggioso, tanto nei temi, quanto in una messinscena elegante che richiama i quadri del periodo in cui la pellicola è ambientata. L’apparato formale è l’aspetto più interessante di un film che alterna sequenze notevoli (l’ottimo incipit) a momenti grossolani e del tutto da dimenticare (la pessima conclusione), dovuti forse anche alla poca esperienza della regista e a una gestione drammaturgica generale piuttosto acerba. Non mancano però spunti di spessore in questa storia di sorellanza dedicata alle tantissime compositrici che sono state nascoste dalle pagine della Storia, richiamate da questa particolare vicenda che sembra raccontare la nascita del pop. Inizialmente coinvolgente e ricco di sfumature psicologiche, il film perde un po’ di smalto col passare dei minuti e arriva al finale col fiato corto, nonostante la resa estetica rimanga all’altezza per quasi tutta la sua durata. Avrebbe potuto essere un prodotto migliore e maggiormente centrato, ma per un’opera prima ci si può accontentare. Da segnalare che nel cast sono presenti diversi volti noti: da Paolo Rossi a Natalino Balasso, passando per Elio del gruppo Elio e le Storie Tese per arrivare a Veronica Lucchesi, la bravissima cantante del gruppo La Rappresentante di Lista.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare