Abe (Joaquin Phoenix) è un tormentato professore di filosofia dedito all'alcol e sempre sull'orlo della depressione. Quando si trasferisce in una nuova università conosce Jill (Emma Stone), una brillante studentessa con cui lega immediatamente in modo particolare. L'incontro con la ragazza e l'organizzazione di un piano diabolico, ma “razionale”, daranno un nuovo senso alla sua esistenza.
Woody Allen riprende le atmosfere di Crimini e misfatti (1989) e Match Point (2005) e firma una cupa dramedy (unione tra dramma e commedia) incentrata sul senso della giustizia, sulla morale e sulla solitudine umana: il riferimento principale è ancora una volta Delitto e castigo di Dostoevskij, richiamato esplicitamente e declinato in una chiave contemporanea. Il regista americano gioca troppo di maniera, ma riesce ugualmente a firmare un film di buon spessore psicologico, scorrevole e confezionato con grande cura. Grazie a una sceneggiatura solida e ad alcuni passaggi davvero notevoli (Abe che ascolta il dialogo alla tavola calda), Irrational Man funziona e coinvolge, diverte e fa riflettere. Il merito va soprattutto alla scrittura dell'ottimo personaggio principale, contorto e ricco di sfumature, costretto a uccidere per continuare a “vivere”. Bravissimo Joaquin Phoenix, ma l'intero cast è in buona forma. Preziosa fotografia di Darius Khondji. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015.