Hye-won (Kim Tae-ri) è una ragazza che arriva a Seoul col desiderio di diventare insegnante. Delusa da amore e lavoro decide di tornare a vivere da sola nella grande casa di famiglia in campagna dove, con l'aiuto di due compagni d'infanzia, si dedica alla coltivazione e alla cucina. Qui riesce a ritrovare se stessa e a superare i suoi traumi personali.

Il film è tratto da un manga di Daisuke Igarashi, che aveva già avuto un ben più modesto adattamento giapponese di Junichi Mori: questa versione coreana della regista Yim Soon-rye sorprende invece per ritmo, freschezza e sincerità. Date le semplici contrapposizioni alla base del racconto (città/campagna, lavoro intellettuale/lavoro manuale, fast food/cibo sano preparato lentamente) era forte il rischio di un risultato didascalico e stucchevole ed anche l'alternanza delle stagioni che scandiscono in maniera non certo originale l'evoluzione psicologica della protagonista verso una sempre maggiore consapevolezza sono gestite con abilità e delicatezza da una regista da sempre attenta al rapporto uomo-natura ed al ruolo della donna nella società coreana. In molti tratti il film risulta un simpatico video-corso di cucina coreana e sorprende come con ingredienti di partenza simili ai nostri (fagioli, pomodori, cavoli, patate, peperoni, cipolle) i risultati finali siano tanto diversi. Protagonista assoluta Kim Tae-ri in un ruolo completamente diverso da quello che l'ha resa celebre, la cameriera di Mademoiselle (The Handmaiden) di Park Chan-wook e ruolo secondario, ma fondamentale, nella parte della madre per una delle più importanti attrici coreane, Moon So-ri.