Coleman Silk (Anthony Hopkins) è un rispettato professore universitario che, accusato ingiustamente di aver rivolto frasi razziste a due suoi alunni, viene licenziato in tronco. Spezzato anche dalla morte della moglie, contatta lo scrittore Nathan Zuckerman (Gary Sinise) affinché questi gli scriva le memorie di una vita. L'incontro con la giovane e passionale Faunia (Nicole Kidman) gli darà l'occasione per rimettersi in gioco.

Il romanzo omonimo di Philip Roth, quello che forse descrive meglio la poetica del suo autore e la sua vena polemica e anticonformista, è qui adattato da Nicholas Meyer in una forma cinematografica più accessibile e che meglio si adatti al vasto pubblico americano. Spogliata così la pagina scritta di tutti i suoi eccessi, rimane solo un lungo e sfiancante dramma umano e sociale, condotto con mano incerta da Robert Benton e interpretato in maniera accademica da un Anthony Hopkins visibilmente inadatto alla parte e da una Nicole Kidman svogliata. Da evitare.