L'investigatore assicurativo C.W. Briggs (Woody Allen) e la cinica segretaria Betty Ann Fitzgerald (Helen Hunt) diventano ladri a loro insaputa a causa del potere ipnotico di un mago con il vizio del furto. Smascherare il funambolico raggiro si rivelerà più complicato del previsto.
Giunto al trentunesimo lungometraggio per il cinema, Woody Allen ha deciso di prendersi una vacanza e realizzare un pellicola frizzante, divertente, leggerissima, lontana anni luce dagli abituali interrogativi sulla vacuità dell'esistenza che permeano le sue opere più impegnate. Ambientato nel 1940, il film, pur muovendosi in una dimensione reale che omaggia con tono parodistico il periodo d'oro dei noir classici, trova gli spunti più interessanti quando si avvicina al soprannaturale, sfruttando la felice intuizione delle rapine sotto ipnosi. L'espediente che anima la pellicola, però, esaurisce presto il suo potenziale, lasciando che subentri una compassata routine di battute e situazioni comiche poco ispirate. Esilaranti i battibecchi da screwball comedy tra Helen Hunt e Woody Allen, colleghi incompatibili legati da un rapporto di attrazione/repulsione. Charlize Theron, procace dark lady dalla voglia di fragola sulla coscia, vale tutto il film. All'attivo i costumi di Suzanne McCabe e le scenografie di Santo Loquasto, non la fotografia satura di Zhao Fei.