La mantide omicida
The Deadly Mantis
1957
Paese
Usa
Generi
Horror, Sentimentale, Fantascienza
Durata
79 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Nathan Juran
Attori
Craig Stevens
William Hopper
Alix Talton
Donald Randolph
Pat Conway
Florenz Ames
Paul Smith
Phil Harvey
Paul Campbell
Nei recessi del circolo polare artico, a causa di un improvviso scioglimento dei ghiacci, una mostruosa e gigantesca mantide religiosa ibernata dall'epoca preistorica torna alla vita e prende il volo verso la città di New York, seminando morte e distruzione nel mondo civile. Lo scienziato Ned Jackson (William Hopper) e il colonnello Joe Parkman (Craig Stevens) si coalizzeranno contro la creatura. La cospicua collana di monster movies prodotti dalla Universal nel lasso di tempo che intercorre tra gli anni '30 e '50 è composta sia da gemme classiche quali i celebri Dracula (1931) di Tod Browning e Il mostro della laguna nera (1954) di Jack Arnold, sia da scadenti pellicole di genere giustificabili solo con l'esigenza commerciale di spremere un redditizio filone. Appartiene a questa seconda categoria La mantide omicida, trascurabile e impacciato fanta-horror diretto da Nathan Juran, che sfrutta il classico e abusato soggetto del mostro gargantuesco e inarrestabile, messo di fronte alla strenua resistenza umana sino all'inevitabile e liberatoria capitolazione finale. Un prodotto slegato e inconsistente, che inframmezza derivative sequenze d'azione (i combattimenti aerei fra esercito e la mantide) a inspiegabili digressioni dal taglio documentaristico che denunciano ora l'ineluttabilità dei danni derivati dai cambiamenti climatici, ora i progressi delle telecomunicazioni grazie all'uso del radar. Assente anche una semplice bozza di sottotrama di carattere scientifico, a favore di una romance goffa e fuori luogo. Trama schematica, sense of wonder latitante e intrattenimento ai minimi storici: interessante esclusivamente in ottica di recupero cinefilo per gli appassionati del genere e delle ingenuità cinematografiche del periodo. Soggetto di William Alland, sceneggiatura di Martin Berkeley.
Maximal Interjector
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