Il Meru è una montagna dell’Himalaya il cui picco centrale, detto Shark Fin (“pinna di squalo”) è considerato una delle pareti più ardue da scalare al mondo. Dopo un primo tentativo fallito nel 2008, il terzetto di alpinisti Conrad Anker, Jimmy Chin e Renan Ozturk riuscì a conquistarne la cima nel 2011, al termine di un’avventurosa spedizione durata undici giorni. Diretto da uno dei tre membri della cordata (insieme alla moglie, attiva documentarista), la cronaca della prima storica ascesa allo Shark Fin alterna le classiche interviste al racconto in tempo reale dell’impresa, dalla prima missione abortita alla vittoria di tre anni dopo, passando per episodi intermedi come il terribile incidente che quasi costò la vita a Renan. Meru coniuga la bellezza visiva all’analisi di una scelta di vita estrema e cerca al contempo di scavare nelle psicologie e nelle anime dei protagonisti (indagando l’amicizia profonda tra Conrad e Jimmy, l’ostinazione del primo nel seguire il sogno del suo defunto mentore Mugs Stump, la personalità schiva di Renan). Ne esce un prodotto suggestivo seppur dalla struttura tutto sommato convenzionale, decisamente imperdibile per gli appassionati di montagna e scalate. Per tutti gli altri, restano il fascino di paesaggi che mozzano il fiato, lo stupore di fronte al virtuosismo di riprese da brivido effettuate anche nelle condizioni più incredibili, la ricerca di un senso nella sfida perpetua e ancestrale dell’Uomo contro la Natura. Vincitore dell’Audience Documentary Award al Sundance Film Festival nel 2015.