Ninjababy
Ninjababy
2021
Paese
Norvegia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Yngvild Sve Flikke
Attori
Kristine Kujath Thorp
Arthur Berning
Arthur Berning
Arthur Berning
Nader Khademi
Tora Christine Dietrichson
Rakel (Kristine Kujath Thorp) è una giovane donna di Oslo, affascinante e trasandata, anticonformista e indipendente che vorrebbe fare la fumettista: la sua vita, già parecchio confusa e irregolare, viene sconvolta dalla scoperta di essere incinta, ben oltre il sesto mese di gravidanza. Le ultime settimane prima del parto saranno particolarmente caotiche e problematiche, dovendosi confrontare con un padre biologico terrorizzato e in apparenza detestabile, un nuovo compagno tenero e affettuoso e una sorella che rientra nella sua vita nel tentativo di aiutarla.

Gravidanza e maternità sono temi molto trattati in diversi titoli contemporanei a questo (ad esempio Titane, La scelta di Anne o The Lost Daughter) che, oltre a vincere premi prestigiosi, hanno destato molto clamore, per come uno sguardo e una mano femminile siano riusciti a modificare la tradizionale rappresentazione della donna sul grande schermo: la regista norvegese Yngvild Sve Flikke contribuisce a questo percorso e, adattando la graphic novel Fallteknikk di Inga H. Sætre, utilizza un approccio originale e spregiudicato con cui riesce ad affrontare in modo irriverente, incalzante e terribilmente scorretto argomenti delicati e sensibili, spesso considerati tabù, relativi a sessualità, contraccezione, gravidanza, aborto, adozione, rifiuto o accettazione della genitorialità. Dal punto di vista stilistico risalta subito, fin dai titoli di testa, come un approccio realistico da film indipendente a basso budget venga costantemente punteggiato da inserti di animazione: la protagonista in qualità di disegnatrice crea il personaggio del Ninjababy che porta in grembo e instaura con esso una costante dialettica sferzante e corrosiva, grottesca ma mai ridicola. Si tratta di un'opera ironica e sarcastica che riesce a mettere in discussione certezze consolidate sulle identità di genere: qualche passaggio del copione è eccessivamente didascalico e il ritmo non è sempre impeccabile, ma il risultato è comunque un coraggioso e disincantato film perfettamente contemporaneo, in grado di far riflettere e di essere indubbiamente originale. Presentato al Festival di Berlino 2021 e votato miglior commedia agli European Film Awards dello stesso anno.
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