La giovane e vivace polinesiana Vaiana è erede al trono di un'isola che, da ormai più di tremila anni, vive in pace e serenità. Un tempo, però, la popolazione brulicava di velisti: con l’avventura che le scorre nelle vene, Vaiana parte per una grande missione che le permetterà di trovare se stessa. Dopo il gelo di Frozen – Il regno di ghiaccio (2013), la Disney si sposta al caldo della Polinesia. Proseguendo coerentemente il percorso sull’emancipazione femminile, anche in questo caso la protagonista (Vaiana in Italia e in pochi altri paesi europei; in originale, Moana) è inserita in un contesto di formazione che la porta a scoprire molti suoi lati nascosti, oltre che ad aiutare il suo popolo, ribellandosi ai dettami della figura paterna. Ancora una volta, assente l'anima gemella: Maui (doppiato in originale da Dwayne “The Rock” Johnson) è solamente un aiutante, con il quale non c’è una storia d’amore, ma solo forte amicizia. A emozionare è invece il personaggio della nonna, vera guida spirituale nella vita della giovane principessa, pronta ad accompagnarla lungo tutto il suo viaggio. Ron Clements e John Musker (nella loro filmografia, non a caso, anche La Sirenetta e Aladdin) danno vita a un prodotto godibile, indirizzato soprattutto ai piccini, benché non manchino momenti divertenti anche per i più grandi. Nulla di rivoluzionario e più di una lacuna narrativa, però, con diverse tematiche già toccate in altre opere e un messaggio ambientalista che strizza l’occhio allo Studio Ghibli, lo rendono un prodotto d’intrattenimento fin troppo convenzionale e poco coraggioso, dotato di una buona confezione estetica ma anche di troppe scelte che sanno di già visto. Ad ogni modo, il consiglio è di vedere il film in lingua originale: dalla colonna sonora di Mark Mancina, capace di far respirare il clima polinesiano, al doppiaggio di tutti i personaggi (Maui in particolare), cui la versione italiana non rende giustizia.