In seguito alla morte prematura del loro terzogenito, i coniugi Kate (Vera Farmiga) e John Coleman (Peter Sarsgaard) decidono di adottare una bambina. La loro scelta cadrà sulla piccola Esther (Isabelle Fuhrman), trovata in un orfanotrofio: quest'ultima, però, sembra nascondere un misterioso segreto. In bilico tra thriller e horror, Orphan si rivela più realistico di quanto possa sembrare, tradendo le aspettative di una pellicola dal sapore metafisico. A un plumbeo incipit in cui prevale un'efficace tensione psicologica, segue una seconda parte forsennata e decisamente meno interessante. Piuttosto che alcune goffe trovate, figlie del più banale cinema dell'orrore, spicca comunque il clima torbido che pervade spesso la scena, per merito anche dell'ottima interpretazione della giovanissima (undici anni) Isabelle Fuhrman. Il risultato è un film intimo in cui si respira una disturbante aria viziata, ma colpevole di qualche caduta di stile di troppo. Azzeccati gli attori principali, praticamente inutile il cast di contorno. Causa di grandi controversie negli Stati Uniti, con le associazioni pro-adozione che hanno cercato di boicottare il lungometraggio.