Charlyne Yi non crede nell'amore, ma quando verrà coinvolta nella realizzazione di un documentario che parla proprio di relazioni sentimentali, si innamorerà di Michael Cera venendo dunque meno alle sue certezze. Provando a proporre una commedia sentimentale diversa e insolita, giocando con la grammatica filmica (il lavoro infatti è presentato come se fosse un documentario, mentre in realtà si tratta di un'operazione completamente studiata a tavolino), Nicholas Jasenovec realizza una pellicola interessante nelle intenzioni narrative fresche e poco convenzionali, ma non riesce mai a catturare completamente l'attenzione dello spettatore, scadendo troppo presto nel banale, nella ripetizione e soprattutto nella finzione. Paper Heart infatti non riesce a persuadere della sua (falsa) spontaneità: è troppo preciso, calcolato e calibrato per sembrare un vero documentario. Anche gli attori non sono in grado di trasmettere il senso di improvvisazione proprio del cinema fattuale, rendendo vano l'intero progetto. Ma è lo spunto narrativo stesso a costituire un altro punto debole del film di Jasenovec, basando il suo racconto sulla “conversione” amorosa per nulla credibile di una giovane da sempre avversa alle frecce di Cupido. Privo persino di momenti davvero divertenti, che sarebbero propri della commedia sentimentale, Paper Heart rimane dunque un progetto curioso solo nelle sue premesse ma incapace di regalare vere emozioni.