Christine Painter (Julie Walters), cameriera e madre single, fatica a mettere insieme la cifra sufficiente per vivere adeguatamente. La svolta arriverà cambiando lavoro e dando vita a una nuova e redditizia attività: aprire un bordello. Terry Jones, dopo aver diretto tre lungometraggi dello storico gruppo comico inglese dei Monty Python di cui fece parte (Monty Python e il sacro Graal del 1975, Brian di Nazareth del 1979 e Monty Pyton – Il senso della vita del 1983), esordisce “in solitaria” con una pellicola grottesca e realistica allo stesso tempo, che mostra un volto di Londra decisamente diverso dal solito. Dietro alla vicenda della protagonista, ispirata alla vera storia di Cynthia Payne, considerata la maȋtresse più popolare del Regno Unito dalla fine degli anni Settanta in avanti, c'è un affresco delle manie sessuali degli uomini e dei loro vizi più nascosti. Senza voler ingabbiarsi eccessivamente nelle pretese di un'indagine sociologica a tutti gli effetti, il regista punta su un registro da commedia, che rende il tutto scorrevole e sempre godibile. Più che per lo stile visivo piuttosto semplice, i meriti vanno riconosciuti nella frizzante sceneggiatura di David Leland, nominata ai Bafta Awards (gli Oscar del cinema britannico). La protagonista Julie Walters è nota agli appassionati della saga di Harry Potter per aver interpretato Molly Weasley.