Il sipario strappato
Torn Curtain
1966
Paese
Usa
Genere
Spionaggio
Durata
128 min.
Formato
Colore
Regista
Alfred Hitchcock
Attori
Paul Newman
Julie Andrews
Lila Kedrova
Uno scienziato americano (Paul Newman) sta realizzando un potente congegno antimissilistico: gli manca poco a completarlo ma il governo statunitense decide di non dargli più fiducia. Pensa allora di recarsi a Lipsia dove vive un collega che potrebbe aiutarlo a completare il progetto.
In buon equilibrio tra humour e tensione, Il sipario strappato è un film che ricorda alcuni lungometraggi di Hitchcock degli anni Quaranta (a partire da Il prigioniero di Amsterdam del 1940), ma è anche uno dei prodotti meno interessanti della filmografia del cineasta inglese. Una sceneggiatura prolissa e confusa (firmata dal romanziere Brian Moore) e attori fuori parte non aiutano certo la causa: per i ruoli dei due protagonisti vennero scritturate due star in ascesa come Paul Newman e Julie Andrews, entrambi imposti per mere ragioni commerciali e visti di cattivo occhio da Hitchcock, insofferente dinnanzi agli stili recitativi dei due. L'intrigo politico, giustamente presente all'interno di quella che è una classicissima spy-story, è trattato a volte con l'adeguato approfondimento, altre volte con eccessiva leggerezza, la narrazione appare svogliata e sul tutto aleggia la sensazione del già visto. La colonna sonora composta da Bernard Herrmann, storico collaboratore di Hitchcock, venne rifiutata dal regista, portando alla rottura definitiva di un sodalizio artistico durato quasi dieci anni. Il compositore newyorchese fu sostituito da John Addison. Hitchcock fa la sua solita comparsa, nei panni di un anziano signore seduto su una poltrona della hall dell'albergo di Copenaghen, con in braccio un bambino che gli fa la pipì sui calzoni.
In buon equilibrio tra humour e tensione, Il sipario strappato è un film che ricorda alcuni lungometraggi di Hitchcock degli anni Quaranta (a partire da Il prigioniero di Amsterdam del 1940), ma è anche uno dei prodotti meno interessanti della filmografia del cineasta inglese. Una sceneggiatura prolissa e confusa (firmata dal romanziere Brian Moore) e attori fuori parte non aiutano certo la causa: per i ruoli dei due protagonisti vennero scritturate due star in ascesa come Paul Newman e Julie Andrews, entrambi imposti per mere ragioni commerciali e visti di cattivo occhio da Hitchcock, insofferente dinnanzi agli stili recitativi dei due. L'intrigo politico, giustamente presente all'interno di quella che è una classicissima spy-story, è trattato a volte con l'adeguato approfondimento, altre volte con eccessiva leggerezza, la narrazione appare svogliata e sul tutto aleggia la sensazione del già visto. La colonna sonora composta da Bernard Herrmann, storico collaboratore di Hitchcock, venne rifiutata dal regista, portando alla rottura definitiva di un sodalizio artistico durato quasi dieci anni. Il compositore newyorchese fu sostituito da John Addison. Hitchcock fa la sua solita comparsa, nei panni di un anziano signore seduto su una poltrona della hall dell'albergo di Copenaghen, con in braccio un bambino che gli fa la pipì sui calzoni.
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