Il povero Charlie Brown è sfortunato e non riesce bene in nessuna delle sue attività: dal baseball al fare volare gli aquiloni, fino ai temibili test scolastici a risposta multipla. Quando nella sua classe arriva una misteriosa ragazzina dai capelli rossi, Charlie se ne invaghisce e cerca di cambiare la propria immagine dimessa per conquistarla. Non era facile adattare le immortali strisce dei Peanuts, senza snaturarne candore e immediatezza, in quest'epoca di effetti speciali grandiosi, 3D e CGI scatenata, ma il film di Steve Martino, supervisionato attentamente dagli eredi di Charles M. Schulz (il “papà” di Snoopy), riesce nell'intento di mantenere intatto il legame tra il pubblico e i suoi beniamini dalla testa rotonda. Puntando su un uso delicato dell'animazione digitale, che riprende la bidimensionalità del disegno aggiungendo tocchi di qualità come l'effetto tattile del pelame di Snoopy, l'aspetto visivo offre un'ottima resa, grazie anche a un buon uso delle campiture piatte caratteristiche delle vignette a colori (in origine Charlie Brown e soci erano in bianco e nero) e degli effetti che richiamano il mondo dei comics, come onomatopee e transizioni grafiche. Certo, la vicenda che tiene in piedi la serie di gag è decisamente (troppo) semplice e lineare, proiettata a spron battuto verso il lieto fine, ma i siparietti sono irresistibili e i fan impazziranno di gioia nel riconoscere le tante citazioni: dall'asso della Prima guerra mondiale che dà la caccia al Barone Rosso a Joe Falchetto, dalle allusioni al Grande Cocomero, croce e delizia del tenero Linus, alle sedute psichiatriche a cinque centesimi di Lucy. Molto riuscita la trovata di rendere inudibili gli adulti, trasformando i piccoli Peanuts negli unici protagonisti, trascinati da un irrefrenabile e sorprendente Snoopy, il bracchetto romanziere più scatenato della storia e dal suo minuscolo amico Woodstock. Nel film, l'ossessione amorosa di Charlie Brown, la ragazzina dai capelli rossi ispirata alla moglie di Schulz (sempre invisibile nei fumetti), acquista finalmente un volto: una scelta che non mancherà di far discutere i puristi.