Sempre più tormentato, il Capitano Kirk (Chris Pine) pensa di abbandonare l’Enterprise ma una richiesta d’aiuto lo riporta in azione prima che possa rivelare ai suoi compagni la decisione. Insieme al suo equipaggio, parte per la missione di salvataggio ma una serie di imprevisti renderanno il viaggio tutt’altro che tranquillo. Attaccato da forze ostili, l’Enterprise finisce per schiantarsi su un pianeta misterioso da cui sembra impossibile fuggire.

Aperto da un incipit divertente e avventuroso allo stesso tempo, il terzo capitolo della saga-reboot di Star Trek coglie perfettamente lo spirito vintage della serie originale. La trama, tanto semplice quanto classica, sembra un episodio allungato della stessa ed è chiaro che J.J. Abrams (qui solo in veste di produttore e non più di regista come nei due episodi precedenti) abbia impostato il franchise pensando a un’idea sempre più evidente di serialità: se rispetto ai due primi film manca forse il guizzo narrativo geniale, Star Trek Beyond riesce però ugualmente a coinvolgere e intrattenere al punto giusto, grazie a un apparato visivo straordinario e a un ritmo incessante capace perfino di aumentare con il passare dei minuti. In cabina di regia, Justin Lin – noto per aver diretto quattro capitoli della saga di Fast & Furious – fa bene il suo dovere, regala diverse sequenze altamente spettacolari (l’attacco delle “api” di Krall, in primis) e sa gestire al meglio i tempi di montaggio. Notevole la vertiginosa parte finale a Yorktown (così come la scelta di utilizzare Sabotage dei Beastie Boys in una delle scene maggiormente adrenaliniche) e riuscito il villain interpretato da Idris Elba: anche in questo caso, un personaggio non troppo originale ma sempre efficace, simbolo perfetto dell’intera operazione. Curiosità: la sceneggiatura è scritta a quattro mani da Doug Jung e dall’attore Simon Pegg.