Anni dopo la fine della loro storia d'amore estiva, un'aspirante produttrice televisiva (Tessa Thompson) e un musicista di talento (Nnamdi Asomugha) si incontrano nuovamente, solo per scoprire che i loro reciproci sentimenti non sono mai cambiati. Con la carriera che li porta in direzioni diverse, dovranno scegliere ciò che conta di più.

Melodramma dalle atmosfere cadenzate, languide e jazz, come se la musica mostrata permeasse la dimensione narrativa anche da un punto di vista tonale, Sylvie’s Love sceglie una confezione volutamente retrò e anni ’50 per raccontare un amore d’altri tempi con gusto vintage. La resa della messa in scena è filologica e inappuntabile, i dettagli sono curati al millimetro e le scenografie dimostrano un certo tatto tanto nelle scelte cromatiche quanto nel dolce e tiepido equilibrio del setting e delle varie ambientazioni. La somma delle parti, per quanto singolarmente corrette da tutti i punti di vista (anche politicamente, naturalmente, nello sfondo di un decennio in cui era difficile che delle donne nere diventassero produttrici televisive) non produce però un insieme memorabile, a causa di una vena fin troppo esangue e raffreddata tanto in regia quanto in scrittura. Sylvie’s Love, schiacciandosi debolmente sulla protagonista fin dal titolo, esaurisce così tanto la messa a punto della società di quegli anni quanto il vigore della storia d’amore, scantonando fin da subito in confezione illustrativa e patinata, eccessivamente trattenuta e congelata. La protagonista Tessa Thompson, che non manca comunque di dimostrare tutto il suo intenso talento, è anche produttrice. Presentato al Sundance Film Festival 2020 e uscito in seguito su Amazon Prime Video, in Italia da dicembre 2020.