Due T-Men (agenti del dipartimento del Tesoro), Dennis O'Brian (Dennis O'Keefe) e Tony Genaro (Alfred Ryder), s'infiltrano in una potente banda di falsari fingendosi criminali alle prime armi. Sconfiggere la gang e avere salva la pelle non sarà affatto facile. Ispirato a una storia inedita tratta dagli archivi del Dipartimento del Tesoro americano, T-Men contro i fuorilegge si apre in maniera memorabile, alternando efficacemente realtà e finzione. Al prologo documentaristico cede il passo una mirabile sparatoria notturna che mette subito in chiaro quali siano le intenzioni del regista Anthony Mann: realizzare un film studiato al millimetro, in cui ogni inquadratura e ogni singolo taglio di montaggio devono colpire lo spettatore e mostrare la potenza del lavoro compiuto dalla cinepresa. Un inizio che non si dimentica, con un proseguimento altrettanto maestoso (o quasi) nella messinscena. Se la trama è piuttosto semplice e innocua, Mann riesce ugualmente a elevare il film grazie al suo stile essenziale, elegante e rarefatto allo stesso tempo, giocando con lo spettatore e aumentando a dismisura la suspense fino alla notevole dissolvenza finale. Cinema allo stato puro, duro e realistico, semplicemente implacabile. Magistrale lavoro del direttore della fotografia John Alton e grande uso del sonoro a opera di Jack Whitney.