Clémentine (Olivia Bonamy), insegnante di francese, e Lucas (Michaël Cohen) si trasferiscono in una grande casa isolata nella periferia rurale di Bucarest. Una notte, vengono assaliti da strane presenze che li costringono a scappare nei boschi circostanti. Tra i più significativi esempi di horror francese di inizio millennio, Them riserva la sorpresa finale, rivelando una realtà ancora più agghiacciante di quanto lo spettatore avesse potuto immaginare fino a quel momento. In comune con gli horror del periodo (soprattutto con À l'intérieur, 2007), ha la volontà di raccontare attraverso gli strumenti propri del genere lo spaventoso contesto sociale, più terrificante di qualunque minaccia soprannaturale. Girato con perizia e ambientato nell'arco di una notte, il film lascia poco respiro, tartassando i due bravi protagonisti con continui attacchi e inseguimenti da parte dei misteriosi assalitori. Finale tutt'altro che consolatorio e packaging (i cartelli finali e la promozione) che suggerisce maliziosamente la veridicità dei fatti narrati. Il messaggio finale, di una certa potenza, sottintende che la povertà è l'orrore più grande. Dopo il successo di Them, David Moreau e Xavier Palud sono stati chiamati a Hollywood per dirigere il remake dell'horror orientale The Eye (2008), destino comune anche al collega transalpino Alexandre Aja (Alta tensione, 2003), che ha diretto in America il rifacimento di Le colline hanno gli occhi (2006).