Tommy (Thom Mathews), ossessionato dal ricordo di Jason Voorhees (C.J. Graham), alla cui furia omicida sopravvisse da bambino, ne scoperchia la bara per bruciarne il cadavere. Improvvisamente, un fulmine restituisce vita al corpo dell'assassino, il quale riprende la sua mattanza inarrestabile. Superato il giro di boa del quinto episodio (sui dieci totali realizzati, se si esclude il duello di Freddy VS. Jason di Ronny Yu, 2003), la saga di Venerdì 13 annaspa nella necessità di rappresentare il proprio oscuro eroe. Jason, come un cugino meno nobile della creatura di Frankenstein, viene resuscitato tramite una provvidenziale scarica elettrica: scrollatisi di dosso terriccio e altre amenità larvali, il nostro eroe, maschera sul volto, procede come un carro armato verso i territori familiari di Crystal Lake. Il suo incedere da zombie è lento e macchinoso, alla stessa maniera in cui la serie si trascina stanca e ripetitiva. In mancanza di un colpo di grazia definitivo, la lotta tra Jason e Tommy prosegue, senza colpi di scena e all'insegna della prevedibilità più spiccata, nonostante una gustosa citazione in stile James Bond durante i titoli di testa possa far sperare diversamente. Inutile e noioso. Colonna sonora che comprende alcuni brani di Alice Cooper, tra cui Teenage Frankenstein.