White God – Sinfonia per Hagen
Fehér isten
2014
Paesi
Ungheria, Germania, Svezia
Genere
Drammatico
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Kornél Mundruczò
Attori
Zsófia Psotta
Sándor Zsótér
Lili Horváth
Szabolcs Thuróczy
Lili Monori
Gergely Bánki
La tredicenne Lili (Zsófia Psotta) è un'adolescente scossa dalla separazione dei genitori che trova conforto nella profonda amicizia con il suo cane Hagen. Quando una legge a sfavore delle razze meticce costringe il padre della ragazza (Sándor Zsótér) ad abbandonare l'animale, Lili farà di tutto per ritrovarlo.
Spinto da intenzioni nobili e originali (riflettere sul tema dell'oppressione, della ribellione e del rapporto tra superiori e subalterni in maniera allegorica), White God – Sinfonia per Hagen si dimostra in realtà un'operazione sbagliata e superficiale. Il regista non riesce a catturare l'attenzione dello spettatore a causa di un utilizzo improprio dello stile cinematografico adottato (una camera a mano continuamente invasa da zoomate fuori luogo, ralenti retorici, un'estetica pulp evitabile, un uso troppo enfatico della colonna sonora) e, soprattutto, per via di una struttura narrativa e contenutistica vacua e scialba. Il film infatti mette troppa carne al fuoco nella prima parte in cui si spazia in diversi campi, senza mai approfondire le questioni con la giusta cura: il rapporto genitori/figlio, schiavi/padroni, la crudeltà degli uomini nei confronti di animali e dei loro stessi simili sono solo alcuni dei tanti spunti proposti che non vengono mai affrontati degnamente. La pellicola finisce quindi per annaspare lungo due interminabili ore in cui i cliché affiorano sempre di più (le lotte clandestine, la vendetta del cane, la missione salvifica della musica accompagnata dall'amore della ragazza) e il regista, a conti fatti, ha l'unico merito di aver gestito al meglio le sequenze finali in cui un vero e proprio branco di randagi si aggira minaccioso per le vie di Budapest. La pellicola vinse il premio Un Certain Regard nell'omonima sezione del Festival di Cannes del 2014.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare